di
Serena Palumbo

Il regista 89enne: «Mi piacerebbe girare un film su quanto sia bello vivere a Mosca e San Pietroburgo»

«Amo il cinema russo. Sono sempre stato un regista apolitico». Queste le parole che Woody Allen ha dichiarato al Moscow International Film Week, suscitando l’indignazione di Kiev. Il regista 89enne – intervenuto il 24 agosto in videocollegamento durante l’incontro Legends of World Cinema moderato dal regista russo Fyodor Bondarchuk – ha elogiato il cinema sovietico, citando la trasposizione di «Guerra e Pace» del Premio Oscar Serghei Bondarchuk. 

Apprezzamento a cui poi è seguita una considerazione: «Mi piacerebbe girare un film su quanto sia bello vivere a Mosca e San Pietroburgo». Tuttavia, l’ideatore di film di successo come «Io e Annie» e «Hannah e le sue sorelle», ha poi calibrato le dichiarazioni dicendo di essere «apolitico» e di aver sempre cercato di mantenere questa linea ideologica anche nelle sue pellicole. Caratteristica che dice essere stata «la mia fortuna. Li faccio (i film, ndr) senza motivazione intellettuale, solo con quello che credo possa essere divertente e d’intrattenimento».



















































Un probabile tentativo di giustificazione, che però non è bastato a Kiev. Subito, infatti, sui media ucraini sono rimbalzati gli spezzoni del suo intervento. Ed ecco che accanto all’indignazione collettiva, anche il ministero degli Esteri Andrij Sybiha ha definito la partecipazione di Allen «un insulto alla memoria di attori e registi ucraini uccisi o feriti dai criminali di guerra russi nella loro guerra in corso contro l’Ucraina».

25 agosto 2025 ( modifica il 25 agosto 2025 | 20:36)