Un periodo storico in cui gli scooter esprimevano non solo esigenze di mobilità, ma anche carattere sportivo e sensazioni tipiche delle due ruote senza compromessi. Ecco alcuni esempi di un mondo che in buona parte non c’è più

25 agosto 2025

Dagli amici spagnoli di Motorbikemag troviamo lo spunto per fare un piccolo viaggio nel passato alla ricerca di quegli scooter che, a cavallo tra gli anni Novanta e i primi duemila, andavano ad intercettare lo spirito racing di chi aveva la necessità di acquistare un oggetto cittadino, ma che non voleva rinunciare allo spirito sportivo, competitivo e emozionante di un oggetto a due ruote.

Gilera Runner 180 SP

Lui forse è la massima espressione di questa filosofia, Il Gilera Runner 180 è uno scooter prodotto dalla casa motociclistica italiana dal 1998 al 2002. Si tratta di un modello a ruote basse sportivo con motore a due tempi da 175cc, capace di erogare una potenza di circa 21cv a 8.000 giri, con una coppia di circa 19Nm a 7.000 giri/min. Questo motore, raffreddato a liquido è dotato di cambio automatico con variatore, garantiva prestazioni più che brillanti. La ciclistica si caratterizza per sospensioni sportive e freni a disco sia sull’anteriore che sul posteriore. Lo scooter ha un peso a secco di circa 115 kg, un serbatoio da 12 litri e dimensioni compatte. Al suo debutto, il prezzo si attestava intorno ai 3.300 euro, segnando un buon compromesso tra prestazioni, stile e prezzo.

Italjet Dragster 180

Lui è l’alter ego più estremo del Runner 180 e di fatto ne utilizzava lo stesso motore. Il modello è noto per il suo design unico con sospensione anteriore a forcellone monobraccio, telaio a traliccio in bella vista e ruota anteriore da 11” e posteriore da 12”. Un vero “mostro” senza tempo che la storia recente, seppur di molto rinnovato e addirittura estremizzato, ha riportato nella disponibilità di chi desidera acquistarlo. La prima e originaria versione è stata prodotta dal 1995 fino al 2002 circa. Il Dragster 180 di quell’epoca era venduto tra i 5-6 milioni di lire, corrispondente a circa 3.000-3.100 euro, simile a quanto richiesto per altri scooter di pari segmento. È stato uno scooter dallo stile unico, prestazioni al vertice della sua categoria e per molti aspetti incredibile.

Piaggio Zip 50 SP

Tra le piccole cilindrate non può tornare alla mente il mitico Zip 50 che nella versione SP esprimeva al meglio il desiderio di sportività dei più giovani. Il debutto dello Zip 50 risale al 1992, nel ’96 arriva la versione SP prodotta fino al 2000, il suo prezzo era di circa 2.700 euro. Incredibilmente apprezzato dai più giovani era una piattaforma perfetta per preparazioni e elaborazioni tanto che ancora oggi è utilizzato nei campionati dedicati a questa particolare categoria. Nella sua versione SP il motore è un monocilindrico a due tempi da 49cc, raffreddato a liquido, con una potenza di 4,4cv a 7.250 giri/min e una coppia generosa agli alti regimi. Il motore è alimentato a carburatore, con avviamento sia elettrico sia kick starter, e un cambio automatico con variatore CVT. Il telaio è in acciaio monotrave, leggero ed efficace a garantire stabilità nella guida sportiva. La sospensione anteriore è a bracci oscillanti con ammortizzatore idraulico, il freno anteriore a disco da 200 mm e quello posteriore a tamburo, mentre le ruote hanno entrambi cerchi da 10 pollici. Il peso a secco è di 87 kg, con un serbatoio da 7 litri.

Italjet Formula 125

L’Italjet Formula 125 è uno scooter sportivo e innovativo prodotto tra il 1997 e il 2001. La sua caratteristica principale è il motore bicilindrico a due tempi raffreddato a liquido con una cilindrata di 114cc che eroga una potenza di circa 13,6cv a 7.500 giri, capace di raggiungere una velocità massima di circa 140 km/h. Il motore, nato dall’unione di due motori monocilindrici da 50cc, garantiva un’erogazione fluida e prestazioni sportive. Il telaio è leggero con sospensione anteriore monobraccio in stile Bimota Tesi che evita l’abbassamento della forcella in frenata, mentre l’impianto frenante è costituito da due dischi da 175 mm, uno anteriore e uno posteriore. Al momento del suo debutto, avvenuto nel 1997, il prezzo del Formula 125 era espresso in Lire e si aggirava intorno agli equivalenti 4.500 euro. Uno scooter che rappresenta una pietra miliare per Italjet, un progetto rivoluzionario per l’epoca, apprezzato ancor oggi dagli appassionati per la sua unicità e performance.

Il Peugeot Jet Force 125 Compressor

È stato uno scooter unico nel suo genere e apprezzato per l’alta tecnologia e le prestazioni di livello superiore rispetto agli scooter classici, presentato nel 2003, caratterizzato da un motore monocilindrico a 4 tempi, 125 cc, dotato di un compressore volumetrico che migliorava significativamente le prestazioni. Questo motore erogava una potenza di circa 15cv a 7.500 giri/min con una coppia di 15,8 Nm a 6.000 giri/min, garantendo uno scatto brillante e una velocità massima superiore ai 120 km/h. La trasmissione naturalmente è automatica con variatore continuo (CVT), il telaio è robusto e dotato di sospensioni con forcella telescopica anteriore e ammortizzatore posteriore. L’impianto frenante è completo di doppi dischi a disco anteriori e posteriori con ABS. Al momento del lancio, nel 2003, il prezzo di listino era di circa 4.999 euro, un costo che rifletteva l’innovazione tecnica del compressore volumetrico e il posizionamento premium dello scooter.

Malaguti Phantom 125

È stato tra gli scooter sportivi italiani tra i più iconici degli anni ’90, prodotto nella versione 125 sulla scia del successo della versione da 50cc era caratterizzato da un motore monocilindrico a quattro tempi da 124 cc con raffreddamento a liquido, eroga circa 13,6cv a 9.500 giri e una coppia di 10,5 Nm a 8.000 giri/min, garantendo ottime prestazioni sia in termini di velocità massima sia in accelerazione. Il telaio è in acciaio, e il sistema frenante comprende doppi dischi da 220 mm sia anteriore che posteriore, con cerchi da 13 pollici. Al debutto, intorno al 1993-1994, il prezzo si aggirava sui 3.000-3.200 euro. Il Phantom 125 è stato apprezzato per la sua agilità in città e il carattere sportivo, rimanendo popolare fino a metà anni 2000 nelle successive evoluzioni denominate Phantom Max, con motori aggiornati e maggior potenza.

Naturalmente questi sono solo acuni degli scooter sportivi dell’epoca a cavallo degli anni ’90 e 2000; rappresentano una generazione unica, dove innovazione tecnica e design accattivante si fondevano per dare vita a modelli iconici. Questi veicoli non erano solo mezzi di trasporto, ma veri e propri simboli di libertà e adrenalina per milioni di giovani. Oggi, a distanza di decenni, le esigenze sono cambiate, tuttavia il fascino di quegli scooter rimane intatto, con molti modelli che sono diventati oggetti di culto. E a voi? Quale piace di più? Qual’è il vostro preferito?