di
Rosanna Scardi
Il governo kirghizo ha revocato l’autorizzazione al recupero del corpo del 50enne alpinista di Melzo morto a 6.900 metri per salvare la collega russa Natalia Nagovitsyna. I dure riposeranno sulla montagna
Bloccata la missione per il recupero dei corpi dell’alpinista Luca Sinigaglia, originario di Melzo, e della russa Natalia Nagovitsyna. Sinigaglia, il 15 agosto, è morto a 6.900 metri di quota sul Pobeda Pik, montagna di 7.439 metri del massiccio del Tien Shan, in Kirghizistan, nel tentativo di salvare la vita a Natalia, ormai dispersa da tredici giorni. Nella notte il ministero delle emergenze del Kirghizistan ha ritirato l’autorizzazione al volo di soccorso per la squadra composta dai capitani piloti Manuel Munari, Marco Sottile e dalla guida alpina Michele Cucchi, incaricata di rintracciare i corpi dei due alpinisti. Il permesso di volo era stato concesso ieri dopo riunioni tecniche, procedure burocratiche e importanti garanzie anche economiche messe a disposizione dall’agenzia kirghisa AK-SAI e i tre si erano trasferiti nel pomeriggio con l’elicottero H125 da Bishkek al campo base di Karkara.
Le previsioni meteo buone avevano fatto fissare il decollo e l’inizio delle operazioni alle ore 5,28 di oggi, lunedì 25 agosto. La squadra è rientrata a Bishkek, capitale del Kirghizistan, in elicottero. Poi volerà in Italia.
Il 20 agosto, nel pomeriggio, l’agenzia Ak-Sai, leader nelle spedizioni in Kirghizistan, aveva attivato un gruppo di soccorso per il salvataggio dell’alpinista russa. Il trasferimento del team nel Paese dell’Asia Centrale era stato avviato già alle prime ore del 21 agosto, meno di 24 ore dopo l’attivazione. L’operazione prevedeva l’evacuazione dell’alpinista, ancora in vita al momento dell’allarme, poi dichiarata morta.
Era stata pianificata anche l’evacuazione della salma dell’alpinista italiano Luca Sinigaglia. L’autorizzazione all’utilizzo dell’elicottero Airbus H125 è arrivata ieri, domenica 24 agosto, a seguito del coinvolgimento della Farnesina. Nella stessa giornata, l’elicottero è stato trasferito dalla capitale Bishkek al campo base di Karkara, facendo un volo test iniziale a 5.000 metri, dove il team ha consolidato le procedure operative già pianificate, integrandole con risorse locali: un dronista d’alta quota del Kazakhstan Andrey Maglevanyy e la guida alpina russa Alexander Semenov, due volte vincitore del prestigioso titolo Snow Leopard.
Al campo base erano disponibili l’elicottero H125, il team di soccorso, le attrezzature necessarie (ossigeno, sistemi di comunicazione e gps), oltre a un elicottero Mil-8 pronto con carburante e materiale di supporto. Tuttavia, stamattina, le autorità locali hanno sospeso il permesso di volo, dichiarando ufficialmente la morte dell’alpinista russa e ritenendo non necessaria l’evacuazione. Un brutto colpo per la famiglia di Sinigaglia. «Vogliamo riportare mio fratello a casa il prima possibile. Non averlo qui ci impedisce di porre una fine alla tragedia», aveva dichiarato Patrizia Sinigaglia, la sorella di Luca.
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25 agosto 2025 ( modifica il 25 agosto 2025 | 16:10)
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