Dieci anni sembrano essere volati in un soffio, ma il 12 settembre 2015 resta una data scolpita nella memoria degli appassionati di tennis e dello sport italiano in generale. Era il giorno in cui Flavia Pennetta, brindisina, classe 1982, ex numero 6 del mondo, alzava al cielo la coppa degli US Open, conquistando il suo primo titolo Slam in un’incredibile finale tutta italiana contro Roberta Vinci. Un evento negli annali del tennis italiano, non solo per il derby azzurro ma per il gesto clamoroso da parte di Pennetta di lasciare, dopo aver raggiunto l’apice della sua carriera: «Mi ritiro, ciao», ha detto mentre alzava al cielo il trofeo.
Flavia ricorda quell’evento come se fosse ieri. Insieme al Corriere della Sera ha ripercorso quel momento indelebile. Ora è tornata a New York, in occasione del decennale di quella storica vittoria. Gli americani le hanno organizzato un’esibizione sul centrale, un omaggio che ha riportato a galla emozioni intense: «Prima di entrare avevo i brividi e lo stomaco chiuso, era come rivivere vent’anni di vita. Non sono una che piange spesso in pubblico, ma questi dieci anni hanno stravolto equilibri e cambiamenti, come se appartenessero a un’altra esistenza».
Flavia Pennetta, il desiderio di diventare madre
La sua storia parte da Brindisi (Puglia), in via Ciciriello, città che ha visto nascere e crescere una tennista destinata a scrivere un pezzo di storia: zia Elvy tennista, papà Oronzo presidente del Tennis Club locale. La racchetta, insomma, era nel destino. Guardandosi indietro, Flavia si rivede bambina e si specchia negli occhi delle sue figlie, Farah, Flaminia e Federico. «Il giorno in cui ho vinto ero una giovane donna con le idee chiare», ha detto raccontando di quel 12 settembre. Quel giorno coincideva con un periodo di svolta personale: «Ho sempre voluto una famiglia e avevo incontrato il fidanzato (oggi marito, ndr.) che mi permetteva di realizzarlo, Fabio Fognini».
L’ex tennista, 38enne, ora si appresta a iniziare una nuova avventura: Ballando con le stelle.
Una spinta d’incoraggiamento è arrivata proprio da parte di Flavia: «Vai, gli ho detto: così la gente scoprirà il vero Fognini. Ha una parte che nessuno conosce, fatta di grande umanità». Per la moglie del nuovo concorrente in casa di Milly Carlucci, l’occasione è arrivata «al momento giusto»: «Fabio è un agonista: non gli piace perdere! Quando chiudi col tennis ci iscriviamo a un corso di ballo, l’ho sempre punzecchiato. Tu sei pazza, mi rispondeva. E guarda come è andata a finire…».
Il rapporto con Roberta Vinci
Tornando all’apice della sua carriera, Pennetta conserva ogni cimelio legato a quella vittoria. «La racchetta e la maglia dell’Open Usa sono a casa, a Milano: vorrei farci un quadro». Diversamente per la coppa, che è custodita a Brindisi: «Papà la tiene come una reliquia: la fa vedere a chiunque ma nessuno è autorizzato a toccarla».
Con la storica rivale Roberta Vinci il rapporto è rimasto intatto: le due tenniste si sentono e si vedono spesso per un caffè, come quello che hanno preso insieme prima di affrontarsi nella finale del 12 settembre: «Un’oretta prima di scendere in campo, nel ristorante dei giocatori».
Ultimo aggiornamento: lunedì 25 agosto 2025, 15:58
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