di
Mario Gerevini
La battaglia sul catalogo e il ricorso in Cassazione su 5 milioni di euro. Il nodo dei compensi e degli utili
Edizioni Musicali Acqua Azzurra, la società che incassa i diritti e gestisce il catalogo storico delle canzoni Battisti-Mogol, ha parcheggiato 3 milioni di euro in un certificato di deposito del Crédit Agricole (tasso fisso 3,5%) e 2 milioni nel fondo comune Amundi Risparmio Garantito. Poi si vedrà. Si vedrà perché sono frutto di un risarcimento su cui è stato fatto ricorso in Cassazione. Si vedrà perché nel frattempo il liquidatore giudiziale Luigi Saporito è stato «sfiduciato» dagli eredi Battisti (56% del capitale) e dalla Universal (35%) che vorrebbero pagarlo la metà; lui non si è dimesso e va avanti forte della nomina giudiziaria. E si vedrà perché Edizioni Musicali Acqua Azzurra è arrivata a spendere il 45% dei ricavi complessivi (540 mila euro) in due sole voci: compenso liquidatore (93 mila) e assistenza legale (147 mila), cioè le parcelle degli avvocati per le innumerevoli cause che paralizzano la società.
La Siae
È come se l’Eni spendesse ogni anno 40 miliardi in consulenze legali. E senza contare che un’altra parte del fatturato (195 mila euro nel 2024) ottenuto con i diritti sulle canzoni viene congelata ogni anno dalla Siae su richiesta (accolta giudiziariamente) di Mogol, anche lui socio al 9%.
Ma allora i 5 milioni da dove vengono? Sono il risarcimento che Grazia Letizia Veronese, moglie di Lucio morto nel 1998 a 55 anni, e il figlio Luca hanno versato dopo una condanna per mala gestione quando erano alla guida di Acqua Azzurra, cioè fino al 2017. Poi il timone è passato a un amministratore nominato dal giudice delle imprese per l’inerzia conflittuale degli azionisti.
Il ricorso in Cassazione
Ma su quei 5 milioni pende un ricorso in Cassazione e dunque la storia non è finita. Intanto negli ultimi tre anni il fatturato di Acqua Azzurra è calato da 700 mila a 540 mila euro del 2024, con buoni utili (252 mila sul 2024 contro i precedenti 440 mila) ma che il liquidatore non distribuisce per prudenza: troppe cause, troppi rischi legali. La Cassazione, però, a maggio ha respinto il contenzioso di Sony, quello potenzialmente più gravoso (8 milioni di euro). Dunque oggi ci sono meno rischi legali e fondi sufficienti per una distribuzione dell’utile? Questi sembrano essere gli argomenti del pressing sul liquidatore al quale i due principali soci hanno bocciato seccamente la richiesta di un compenso di 93 mila euro giudicato eccessivo rispetto all’impegno. Ma l’affiatamento tra Universal ed eredi Battisti finisce qui.
Invendibili
Se qualche tempo fa sembrava si fosse aperto un canale di dialogo tra loro, ora lo spazio appare chiuso. E il catalogo editoriale, i dodici amatissimi album usciti tra il 1969 e il 1980 che accolgono pezzi intramontabili come Il mio canto libero, Emozioni, Ancora tu, ecc…Restano invendibili e strattonati da un tribunale all’altro.
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26 agosto 2025
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