di
Pierfrancesco Carcassi

Il video virale sui social e il racconto della figlia della donna degli Usa derubata di soldi e passaporto: «Una complice mi ha colpito in faccia con una borsa, sanguinavo, sono finita all’ospedale»

A Venezia i borseggi sono all’ordine del giorno: non si contano online i video di ladri colti con le mani nelle borse dei turisti, soprattutto in periodi come quello di Ferragosto, con la città stracolma di visitatori e «colpi» a raffica dei famigerati «pickpocket». Che, anche se presi dalla polizia, tornano liberi dopo qualche ora, vuoi per l’assenza di denuncia dei derubati (spesso stranieri), vuoi per l’età non imputabile dei ladruncoli, al di sotto dei 14 anni. Un episodio particolare diventato virale sui social risale proprio al 14 agosto: siamo a Santa Maria del Giglio, a due passi da San Marco. Un video riprende una donna statunitense che tiene saldamente per la «coda di cavallo» una ragazzina che le ha rubato la borsetta; accanto c’è una complice, 17 anni, che tenta di difenderla. Sono due volti notissimi del borseggio. La 13enne sbraita, «mi fai male», e per tutta risposta ottiene un sardonico «ho 8 figli, non mi incanti. Dammi il mio passaporto». Visualizzazioni: oltre tre milioni. Il popolo del web inneggia al «karma», a una sorta di «giustizia istantanea» contro la piaga infinita del borseggio, non si contano i complimenti, le dichiarazioni di sostegno. «Ha trovato la turista sbagliata», «imparerà alla “maniera americana”». Nel video non si vede che poi scoppia una colluttazione: una delle due ladruncole colpisce la turista alla tempia con la propria borsa. La storia per la statunitense finisce all’ospedale: le mettono dei punti. Per le borseggiatrici, termina con una denuncia per lesioni.

Trovate grazie al tracciamento delle cuffie wireless

A raccontare i dettagli è la figlia della donna aggredita, in un altro video visto più di tre milioni di volte su TikTok, in cui passa in rassegna i messaggi della madre. «Mia mamma stava cercando il bed and breakfast che aveva prenotato con il suo compagno quando è stata attorniata da tre ragazzine che l’hanno rallentata nella folla. Una volta arrivata all’alloggio ha trovato si è accorta che lo zaino era aperto, mancava la borsa con passaporto, soldi, carta di credito e cuffie wireless». La coppia esce in strada e attiva la funzione di tracciamento delle cuffiette, che permette di geolocalizzarle. Così rintracciano le tre ragazze e  le inseguono finché la donna riesce ad afferrare la coda di cavallo della più giovane. Una complice resta, l’altra si dilegua con la refurtiva. Si arriva così alla scena del video: lo stallo e le urla, in attesa della polizia. «Siamo stati così per 50 minuti. Le persone che passavano mi davano cenni di sostegno e apprezzamento», racconta la donna via messaggio. Quando intervengono gli agenti, le borseggiatrici si agitano e li aggrediscono per cercare di scappare.  A quel punto nel parapiglia una delle ragazze usa una borsa di tela per colpire la statunitense. «Ero coperta di sangue in faccia, mi sono accorta che dentro doveva esserci la mia borraccia», spiega la turista. I vigili fermano le due ragazze che poi vengono rilasciate, anche perché la più piccola non è imputabile. Non ci sono attualmente strumenti di leggi che permettano interventi più radicali.



















































Passaporto recuperato

Alla fine la turista americana ha recuperato il passaporto: la terza borseggiatrice dopo la fuga aveva lasciato la borsetta all’ufficio di collegamento Usa all’aeroporto di Venezia. Dentro c’erano il documento e la carta di credito, mancavano le cuffiette wireless e 200 dollari in contanti. Il racconto social si chiude con una nota positiva. «Il padrone dell’bnb si è assicurato che fosse tutto risolto, un negoziante che ha visto la scena ha regalato a mia mamma una collana». Per un episodio virale, molti altri passano sotto silenzio. Nei due giorni precedenti due gruppetti di borseggiatori erano stati colti sul fatto da passanti e residenti: per coprire la fuga hanno spruzzato spray al peperoncino. Nessun video virale, ma il risultato è lo stesso: alla fine i «pickpocket» restano liberi di colpire.


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26 agosto 2025 ( modifica il 26 agosto 2025 | 16:01)