Jannik impiega un’ora e 37 minuti per superare il ceco (n.89 al mondo) 6-1 6-1 6-2. È la sua vittoria più rapida a New York  “Ho lavorato tanto per recuperare dopo Cincinnati”


Federica Cocchi

Giornalista

26 agosto 2025 (modifica alle 23:13) – MILANO

Nonostante il colore del completo scelto per questo Us Open di ruggine, Jannik Sinner, ha dimostrato di non averne nemmeno un po’. I postumi dell’influenza che a Cincinnati gli ha impedito di giocare la finale contro Carlos Alcaraz, con il ritiro sotto 5-0 e la triste ammissione “Non ce la faccio”, sono solo un ricordo sbiadito.

 Il numero 1 al mondo ha liquidato il 28enne ceco Vit Kopriva  6-1 6-1 6-2  in meno di due ore ( 1 ora e 37′, la sua vittoria più veloce a Flushing Meadows, 84 punti a 47) senza sprecare una goccia di sudore. L’obiettivo è conservare il titolo diventando il secondo tennista nella storia a difendere Australian Open e Us Open un anno dopo l’altro. New York è roba da duri, e l’ultimo a confermarsi campione, riuscendoci per cinque anni di fila, dal 2004 al 2008, è stato Roger Federer: “Bellissima l’atmosfera – ha detto – sono felice di stare di nuovo bene. Abbiamo fatto il possibile per essere al meglio della condizione. Qui ho grandi ricordi, ma come sapete ogni anno è difficile”. 

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LA PARTITA —  

La striscia di vittorie sul cemento negli Slam arriva a 22 e al prossimo turno lo aspetta l’australiano Popyrin, che ha battuto in tre set il finlandese Emil Ruusuvuori. Del match c’è poco da raccontare, troppa la distanza tra il campione altoatesino e il numero 89 al mondo che solo sul finale, forse anche per un po’ di disattenzione, commette qualche errore e di troppo e  nel settimo game offre al rivale la speranza di recuperare un break. Le due chance del ceco vengono spazzate via da altrettanti servizi vincenti e sul 5-2 chiama il fisio per farsi togliere la colla di un taping dalla mano. Nessun problema, Sinner si guadagna match point sul servizio di Kopriva che annulla il primo ma cede sul secondo.