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Andrea Pasqualetto, inviato a Rimini
La presidente del Ppe in visita alla comunità. L’incontro con i giovani
Sulla splendida collina di San Patrignano, fra querce e vitigni, spunta lei: Roberta Metsola. Tailleur turchese, zeppe e passo sicuro, la giovane Presidente del parlamento europeo arriva dal vicino Meeting di Rimini dove ha appena parlato di guerre. Al suo fianco c’è Letizia Moratti, cofondatrice della Comunità ed europarlamentare del Ppe. «Più di quarant’anni fa in questo posto c’erano tre capannoni di polli e noi abbiamo messo la nostra roulotte», spiega Moratti a Metsola mentre passeggia nella stradina che porta al Centro minori femminile dove l’aspettano dodici ragazze. Con suo marito Gian Marco avevano creduto al progetto pionieristico di Vincenzo Muccioli e questa diventò la loro seconda casa.
Nel 1979 i ragazzi ospitati erano una quindicina, oggi sono 830 e nel frattempo ne sono passati 26 mila che qui hanno trovato accoglienza, cure e qualcosa in cui credere. Entriamo nel laboratorio tessile che dà lavoro una trentina di giovani. «Usiamo cashmere, lino e seta, ci vuole mano ferma e attenzione ai dettagli, sono orgogliosa di portare avanti questo vecchio mestiere», dice Margareth, occhi vispi e sorridenti, alla Presidente mostrandole un piccolo tappeto, opera sua, in una sala dove dieci telai vanno a tutto vapore. Tessitura ma anche falegnameria, pelletteria, cucina, caseificio, forno, allevamenti, coltivazioni. Un mondo che cerca di coinvolgere, di stimolare, di integrare. Secondo una ricerca dell’Università di Bologna il 72% dei ragazzi che terminano positivamente il percorso non ricadono nel problema della dipendenza. L’emergenza crescente è il crack che ha soffiato il primato della cocaina come sostanza da cui dipendono i ragazzi al loro ingresso a San Patrignano.
Ma non è tutto rose e fiori. «SanPa, luci e tenebre», titolava la docuserie di Netflix ricordando gli anni dei processi a Muccioli (morto nel 1995) per i metodi coercitivi usati. Nel 2011 c’è stato l’allontanamento di suo figlio Andrea che aveva raccolto il testimone dal padre ma non legava coi Moratti, grandi finanziatori del progetto. «Ai miei tempi gli ospiti erano il doppio e con mio padre superavano i 2 mila – pungola oggi Andrea – A me sembra che San Patrignano si sia trasformato in un grande palcoscenico dove tutti recitano una parte».
Trenta i minorenni ospiti, entrati da maggio 2024 ad aprile 2025. «Dodici avevano già provato crack e cocaina, c’è anche un ragazzino di 13 anni», ricorda Marcello Chianese alla Presidente mentre entriamo al centro medico dove spuntano quattro camici bianchi. «Da quanto lavora qui?», chiede Metsola a un dottore. «Dall’80». «Dall’80?!», ride Metsola prima dei saluti davanti una cinquantina di ragazzi. «Ho visto nei vostri occhi il desiderio di rinascere, non siete soli, non siete invisibili… Siete una bussola per chi è in difficoltà e un faro di speranza per chi cerca una seconda possibilità».
26 agosto 2025 ( modifica il 26 agosto 2025 | 23:10)
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