Una piccola architettura per esploratori, un luogo di sosta da cui contemplare il paesaggio, costruita con tubi di cartone, cassette di plastica e legno. Il luogo è suggestivo; l’autore è d’eccezione.
Sulla vetta del monte Panigheto, a Modigliana, è stata realizzata – durante un workshop di progettazione e autocostruzione organizzato dal dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna – una paper log house il cui progetto è stato donato da Shigeru Ban & Voluntary Architects’ Network.
L’architetto giapponese, premio Pritzker, ha preso a cuore il territorio romagnolo colpito dai ben noti eventi alluvionali verificatisi a partire da maggio 2023. Shigeru Ban si è infatti attivato alla ricerca di un luogo nel quale poter realizzare un’architettura da donare alle comunità locali. Supportato nella scoperta del territorio da Matteo Agnoletto, docente di composizione architettonica presso il dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, Ban è arrivato a Modigliana.
Solo qui si son registrate più di 6mila frane. A maggio 2023 il paese si trovava in una situazione di completo isolamento, senza elettricità, acqua o connessioni di alcun tipo. Ben 258 gli sfollati.
È nata così una collaborazione tra Ban ed il Comune di Modigliana concretizzatasi con la donazione di un progetto al Comune che doveva inizialmente assumere le sembianze di un ponte pedonale per poi divenire una piccola architettura per esploratori, poi posizionata lungo gli antichi sentieri dell’Appennino faentino.
Il progetto della paper log house, una particolare tipologia di abitazione sperimentata da Ban già in diversi altri contesti emergenziali, è stata realizzata con tubi di cartone, legno e cassette in plastica. Si tratta di architetture che offrono rifugio alle persone interessate dalla più svariate calamità e vengono realizzate con l’aiuto di studenti e manodopera non qualificata. A partire dalla sua prima applicazione nel 1995 a seguito del terremoto di Kobe in Giappone, il modello della paper log house si è sempre più perfezionato e adattato a diversi contesti di applicazione.
La costruzione del padiglione è avvenuta grazie ad una collaborazione tra dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna ed il Comune di Modigliana. Da questa collaborazione è nato il workshop di progettazione e auto-costruzione “Dopo le frane. Architettura minima per nuovi paesaggi in Apennino”, organizzato da Matteo Agnoletto con Alberto Grassetti e Davide Sala.
I dieci studenti del corso di Architettura-Ingegneria dell’Università di Bologna (partecipanti al workshop) hanno svolto una prima fase di riprogettazione e disegno esecutivo dell’architettura sulla base dei materiali messi a disposizione dagli sponsor. Questa fase è stata cruciale per comprendere la conformazione del manufatto e per organizzare la cantierizzazione del progetto. Successivamente, in tre giorni di costruzione intensiva ospitati nel Podere Panigheto a Modigliana, gli studenti hanno realizzato il padiglione con l’aiuto dei tutor dell’Università e dei membri dell’associazione Camposaz.
Grazie alla strumentazione ed al savoir-faire di Camposaz, specializzati nella realizzazione di piccole architetture in legno, sono state attuate tutte le operazioni di taglio ed assemblaggio delle componenti della struttura. I diversi elementi sono stati trattati con vernici e plastificanti impermeabilizzanti in modo tale da garantire una più duratura resistenza dei materiali nel tempo.
L’architettura si compone alla base di una fondazione realizzata in cassette di plastica, disposte su un terreno livellato, e riempite di sacchi di sabbia. Queste sono state rese solidali tra di loro grazie al posizionamento di una corda che le stringe e che si collega al pavimento in legno soprastante. Al di sopra di esso, la connessione della struttura in tubi di cartone è resa possibile grazie all’uso di giunti di legno sagomati ed avvitati. Le tamponature sono tutte realizzate con pannelli di compensato montate ad una sottostruttura in listelli di legno. La struttura della copertura a doppia falda, anch’essa realizzata in giunti di legno e tubi di cartone, sostiene i due timpani laterali ed i pannelli di compensato che chiudono l’architettura verso l’alto.
Questi presentano dei fori che, oltre ad essere estremamente funzionali durante il montaggio, permettono di intrattenere una relazione con il cielo del tutto inedita dall’interno dell’architettura stessa. Il padiglione, le cui due entrate sono direzionate secondo l’asse est-ovest, è totalmente aperto su tutti i lati grazie ad una serie di aperture. La vista principale rimane quella verso sud che permette di godere di un bellissimo panorama sull’Appennino faentino inquadrato da due ciliegi.
L’architettura così costruita rientra all’interno delle iniziative promosse nel progetto Sentieri Agrourbani che promuove la sentieristica presente nel territorio di Modigliana. Lo sforzo congiunto di studenti, cittadini, Comune, Università, associazioni e sponsor rappresenta un vero e proprio atto di cura verso un territorio profondamente colpito dai danni del cambiamento climatico. Il workshop, perseguendo uno dei principali obiettivi dell’opera architettonica di Ban, assume la valenza di un momento altamente formativo per gli studenti e permette il passaggio delle competenze del mondo delle costruzioni alle comunità coinvolte.
CREDITI DEL PROGETTO
Progetto: Paper Log House for Hikers – 2025
Autori: Shigeru Ban & Voluntary Architects’ Network
Committente: Comune di Modigliana
Costruzione: Università di Bologna
Sponsor: Camposaz, Marco Peroni Ingegneria, Rosa Grasso Architettura, Moba Eurotubi, FEA, Agrintesa, SOM, We Exhibit, Tovoli Primo s.r.l., Fratelli Marchetti e Associazione Agrourbana APS
Fotografie di Francesca Useri
pubblicato il: 24/07/2025