Tel Aviv, ancora una volta, è teatro di cortei e scontri contro il governo. Le famiglie degli ostaggi chiedono la fine di un conflitto che li ha abbandonati al loro destino. Il gabinetto di guerra rifiuta la proposta di Hamas e decide l’occupazione di Gaza City. Le nuove mosse militari rischiano di aggravare la crisi e isolare Israele sul piano internazionale. Dietro la strategia, secondo i critici, c’è la volontà di ridisegnare l’intera area mediorientale