EAppena scende dalle scale dell’Excelsior viene investita dalle urla dei fotografi. Emanuela Fanelli sobbalza, un po’ spaventata: «Per favore, non gridate così, che già c’ho l’ansia». Poi si rilassa: passeggia sulla spiaggia del Lido, scherza con tutti, sorride. Il bagno tradizionale non lo fa, ma il rito si è compiuto: la Mostra del cinema di Venezia ora può cominciare.
Emanuela Fanelli.
Daniele Venturelli
Emanuela Fanelli è la conduttrice della 81ª Mostra del cinema di Venezia. Quest’anno la Biennale ha deciso di abolire il titolo di «madrina» per sostituirlo con una figura più contemporanea: la conduzione. Attrice romana, classe 1986, Fanelli è diventata un volto familiare grazie a un talento che mette insieme comicità e malinconia, ironia e vulnerabilità. Dal cabaret ai set cinematografici, passando per programmi di culto come Una pezza di Lundini, dove con le sue «ospitate» surreali è diventata un fenomeno di costume, Fanelli si è imposta come una delle interpreti più originali e amate della nuova generazione.
In questi giorni, inevitabilmente, la sua voce si intreccia con l’attualità. In un’intervista a Repubblica, ha commentato le polemiche che stanno montando al Lido, con il collettivo Venice4Palestine che chiede uno spazio per parlare della crisi di Gaza:
«Da essere umano, non da conduttrice, io sono profondamente addolorata per quello che sta accadendo. E sono felice che la Biennale abbia deciso di dare spazio alla manifestazione del 30, perché a Venezia i riflettori del mondo ci sono».
Non sarà, però, una conduzione apertamente politica. Fanelli lo spiega con chiarezza: «Sono sinceramente convinta che, se si deve parlare di una cosa così grande e dolorosa, lo debbano fare persone competenti. Io non posso salire in scena, con un abito stupendo e gioielli costosissimi, e dire due frasi tanto per dire: mi sembrerebbe quasi un gesto fatto per me stessa, più che per la causa».
Emanuela Fanelli.
Theo Wargo/Getty Images