Quattro virus a RNA molto simili tra loro. Con una sigla che li contraddistingue, Den, e i numeri da 1 a 4 per definire le caratteristiche dei singoli sierotipi. I ceppi che causano la Dengue, patologia trasmessa attraverso le zanzare e di cui si parla sempre più spesso anche da voi, hanno queste caratteristiche.

Grazie alle informazioni disponibili sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità Epicentro, proviamo a comprendere perché viene, come si trasmette l’infezione e come si può affrontare, seppur in assenza di una terapia mirata per il virus.

Il ruolo delle zanzare

Come altre patologia, la Dengue fa parte della famiglia delle arbovirosi. Cosa significa? Queste malattie si trasmettono non attraverso contagio diretto tra esseri umani, pur se l’uomo è ospite del virus e quindi si ammala, ma i virus che le causano hanno bisogno di un vettore.

In pratica questo “trasportatore” del virus è la zanzara, che preleva il sangue della persona che ha nel corpo il virus (in caso d’infezione circola nel sangue per un periodo variabile, calcolabile tra i 2 e i 7 giorni) e lo trasmette ad altri.

La febbre della dengue

Detto che in alcuni casi l’infezione decorre segna creare alcun disturbo, l’infezione di presenta con quadri di gravità variabile. Sicuramente, quando compaiono i sintomi, la febbre rappresenta il segnale cardine dell’infezione, tanto che il rialzo termico viene spesso definito febbre dengue. Questo rialzo termico può essere molto intenso, si presenta in genere entro una settimane dalla puntura della zanzara ed è spesso accompagnato da altri fastidi.

In qualche modo il quadro può ricordare quello dell’influenza con mal di testa e dolori diffusi ai muscoli, cui si aggiungono anche possibili eruzioni cutanee. Questa modalità di presentazione non è comunque l’unica. Esistono infezioni più gravi che possono determinare la classica febbre emorragica, con compromissione del midollo osseo, che ha il compito di produrre le cellule del sangue) e del fegato. Ovviamente in questi casi la situazione appare particolarmente seria.

Va detto che, proprio per la presenza di quattro ceppi virali seppur con differenze minime, chi contrae l’infezione può essere protetto in caso di nuova infezione dallo stesso sierotipo, ma non da altri ceppi virali. Anzi, un’eventuale seconda infezione con un Den di numero diverso può anche causare una malattia più seria.

Come si previene e si affronta

Ovviamente, per non correre rischi bisogna puntare sulla massima attenzione alle punture di zanzara. In questo senso occorre puntare su repellenti, indumenti idonei, zanzariere ed altro, in particolare nelle prime ore del mattino.

Per il resto, sempre in chiave preventiva, bisogna prestare attenzione ai ristagni d’acqua che possono favorire lo sviluppo delle zanzare, vettori della patologia. Sul fronte dei vaccini, in Italia si può utilizzare da qualche tempo un vaccino tetravalente vivo attenuato per la prevenzione della malattia da Dengue causata da uno qualsiasi dei quattro sierotipi del virus.

La Società italiana di Medicina dei Viaggi e delle Migrazioni (SIMVIM) ricorda comunque che non siamo di fronte ad una malattia endemica in Italia quindi non va considerata l’opzione vaccinazione per la popolazione generale. Il vaccino può essere raccomandato per i viaggi di almeno 3 settimane e/o viaggi ricorrenti in aree endemiche o con epidemia in atto, soprattutto per i viaggiatori già sieropositivi per dengue. Il vaccino può comunque essere preso in considerazione per tutti i viaggiatori diretti in aree endemiche o con epidemia in atto.

Sul fronte delle cure, non c’è una terapia specifica ma si può offrire supporto nel controllo della febbre e dei sintomi e per offrire liquidi se c’è rischio di disidratazione. Stiamo ovviamente parlando delle forme più frequenti, in cui i trattamenti di supporto consentono alla maggior parte dei pazienti di guarire completamente in circa due settimane. nelle forme più gravi con emorragie ed altre disfunzioni di organi per il medico occorre sempre valutare caso per caso la situazione e scegliere i trattamenti più indicati.

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.