Roberto Trapani, Responsabile del settore giovanile del Genoa, ha parlato ai microfoni della stampa durante la presentazione della Badia di Sant’Andrea che si è svolta questa mattina: “Siamo molto contenti, ovviamente ringraziamo il management e la proprietà per questo bellissimo regalo. Credo che sia il sogno diventato realtà di ogni piccolo e grande calciatore genoano“.

La struttura è vastissima, avete tutto a disposizione…

“Oggi credo che il gap che si aveva a livello di struttura non ci sia più. Non abbiamo più alibi, dobbiamo fare un lavoro importante e rendere tutti orgogliosi del lavoro che faremo. In una struttura come questa cercheremo di renderlo più facile, però sappiamo che abbiamo una grande responsabilità. Cercheremo di trasferirla ai ragazzi, per loro essere qui è una grande fortuna e non va mai dato per scontato“.

Quanto può aiutare avete tutte le leve sott’occhio?

“Credo sia fondamentale, come dico allo staff dobbiamo essere bravi a curare il dettaglio. Per farlo non possiamo basarci solo sul campo, ma anche extra-campo. Avere una casa come questa ci consente di lavorare a 360 gradi, non solo sull’aspetto calcistico ma anche su quello educativo“.

E’ importante anche per le famiglia che mandano i figli a giocare in un club con una struttura del genere….

“Quando abbiamo avuto la fortuna di fare qualche colloquio qui con qualche famiglia il primo approccio è quello di essere entusiasti. Una strutta così prevede l’inserimento di tante figure che lavorano a 360 gradi, abbiamo quattro tutor, stiamo inserendo una figura che sia una sorta di mediatore culturale per i ragazzi stranieri. Credo che la formazione passi attraverso la nostra equipe psicopedagogica, che è molto attenta ad ogni singolo ragazzo“.

Una struttura come questa quanto può convincere un ragazzo a venire al Genoa e quanto può aiutare nel suo ambientamento?

“Nel calcio ci sono aspetti soggettivi e altri oggettivi. Il fatto che una società investa così tanto in una struttura così importante è un fatto oggettivo e questo per i ragazzi può essere uno stimolo per provare ad inseguire il loro sogno e chi non lo raggiungerà vivrà un’esperienza magnifica che li avrà formati“.

I ragazzi che vivono già qui che impatto hanno avuto?

“Sono molto felici e contenti, abbiamo anche una cucina interna e l’impatto nutrizionale è attenzionato a 360 gradi. Hanno aree di svago, interagiscono tra diverse annate. Il contesto squadra è di apprendimento e allenamento, ma il confronto con categoria diverse è un aspetto che incide tanto“.

C’è la possibilità che venga inserito qualche altro ragazzo ad impreziosire il lavoro che avete fatto già quest’estate?

“Noi siamo sempre attenti a qualsiasi tipo di situazione. Quello che è importante è essere soddisfatti del primo ste, ma avere sempre voglia di migliorarsi anche all’interno del mercato. Se dovessero esserci situazioni idonee, le spremo cogliere. Noi siamo facilitati nel lavoro quotidiano con un posto così bello, non possiamo far altro che mostrarlo“.

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