di
Michele Marangon
Il post della vicesegretaria del Pd Lazio Valeria Campagna: «Commenti osceni dal 2024 sulla piattaforma phica.eu. Sono schifata e delusa»
Dopo il caso della piattaforma «Mia moglie» in cui gli utenti postavano foto rubate alle proprie mogli e compagne per sottoporle al pubblico giudizio, emergono casi analoghi di immagini pubblicate senza il consenso delle dirette interessate. Lo schema si ripete: scatti dati in pasto a commentatori più o meno anonimi con un corollario di frasi volgari, valutazioni sul corpo, sull’atteggiamento, sull’abbigliamento della malcapitata di turno. Googolarsi, in questi giorni, è diventata un’abitudine per molti. È capitato anche a Valeria Campagna, consigliera comunale a Latina e vicesegretaria dem del Lazio, che ha voluto denunciare pubblicamente, oltre che alla Polizia, la scoperta compiuta sulla piattaforma phica.eu: le sue foto esposte senza consenso.
«Questa storia non riguarda solo me»
«Ho scoperto – scrive Valeria Campagna in un lungo e accorato post – che alcune mie foto sono state pubblicate su un forum online senza il mio consenso. Non solo immagini in costume, ma momenti della mia vita pubblica e privata. Sotto, commenti sessisti, volgari, violenti. Alcuni addirittura parlano di me dal vivo. Oggi sono schifata, arrabbiata, delusa. Ma non posso tacere. Perché questa storia non riguarda solo me. Riguarda tutte noi. Riguarda il nostro diritto di essere libere, rispettate, di vivere senza paura».
«Altra piattaforma che vive violando la nostra libertà»
Ricorda la consigliera: «Tutto è partito da un post del 2024: “Vicesegretaria del PD Lazio, trovo sia veramente fisicata questa ragazza. Davvero tanta roba. Che ne pensate?”. Da lì, per mesi, una discussione aggiornata ogni volta che spuntava una nuova foto “interessante”, con commenti dal “Che lato B ragazzi mmm” fino a “Devo darle un voto di sb**ra”, “La sfonderei subito” e altri che preferisco non scrivere. Non è un caso isolato – aggiunge. Dopo il gruppo Facebook ‘Mia moglie’, ecco un’altra piattaforma che vive violando la nostra libertà e dignità. Un sito che pubblica video e foto di donne senza permesso, lasciando spazio a centinaia di commenti violenti e predatori. In particolare, ho trovato un’intera sezione dedicata a me, nella parte sulle donne in politica. Alcuni commenti parlano del mio corpo dal vivo. Significa che sono persone che mi conoscono, della mia stessa città, che si sentono autorizzati a parlare di me come fossi roba loro».
Questa è la cultura dello stupro»
Prosegue Campagna: «E c’è ancora chi colpevolizza noi: perché abbiamo pubblicato una foto in costume, perché abbiamo indossato una gonna corta, perché ci siamo mostrate con un vestito scollato. Come se la responsabilità fosse nostra. Come se il nostro corpo fosse sempre disponibile, pubblico, a disposizione degli occhi, delle parole e delle mani maschili. Io la chiamo col suo nome: cultura dello stupro. Becera, vomitevole, inaccettabile. Una cultura che legittima e giustifica la violenza, che ridicolizza chi denuncia, che colpevolizza le vittime invece di chi agisce. Figlia di una cultura patriarcale che normalizza l’idea che il corpo delle donne sia da possedere. Ho denunciato tutto alla Polizia. Invito chiunque si trovi nella mia stessa condizione a fare lo stesso: denunciare, segnalare, non restare in silenzio».
Moretti (Pd): «Anche le mie foto su quel sito. Tutte reagiscano»
Il sito in questione raccoglie una enorme quantità di foto. Un caso analogo a quello di Valeria Campagna lo ha scoperto proprio oggi anche l’eurodeputata Alessandra Moretti (Pd): « Ho sporto denuncia penale contro il sito del forum Phica che ho scoperto da anni rubava foto e spezzoni delle trasmissioni tv a cui ho partecipato per poi modificarle e darle in pasto a migliaia di utenti. Ne è seguito un lungo elenco di commenti osceni che lede non solo la mia sfera emotiva, ma anche l’incolumità di tante donne esposte a questa schifosa nuova modalità delle foto postate senza consenso. Quello che mi interessa di più – aggiunge – è che tutte reagiscano e denuncino questi gruppi di piccoli uomini che continuano ad agire impuniti nonostante le tante denunce . Bisogna che la battaglia contro la violenza di genere sia comune alle donne e agli uomini perché il problema della violenza è dei maschi e noi ne siamo vittime. Vanno chiusi e vietati questo genere di siti che istigano allo stupro ed alla violenza. Invito tutte e tutti a denunciare in massa, abbiamo avuto vari esempi di come le donne siano esposte e trattate come merce di scambio, dal gruppo ‘Mia moglie’ in poi , ma proprio perché può accadere a tutte noi e sopratutto alle più giovani, bisogna che chi ha una maggiore visibilità e maggiori responsabilità, come nel mio caso, si faccia promotore di battaglie in difesa dei diritti e, aggiungo, in difesa della sicurezza delle donne : violenza porta violenza».
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27 agosto 2025 ( modifica il 27 agosto 2025 | 17:26)
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