Joe Kovacs ha vinto la Diamond League, dettando legge nella finale di getto del peso con la misura di 22.46 metri. Il fuoriclasse statunitense ha trovato lo squillo in occasione del quarto tentativo a Zurigo e si è meritato il prestigioso diamantone, con l’annessa wild card per partecipare ai Mondiali di atletica, che si disputeranno a Tokyo dal 13 al 21 settembre. La situazione è però decisamente più complicata e l’argento olimpico di Rio 2016, Tokyo 2020 e Parigi 2024 rischia di non essere della partita nella capitale giapponese.
Gli USA sono sempre stati fiscali nei loro criteri di partecipazione al grande evento stagionale: occorre salire sul podio ai Trials, chiaramente avendo a disposizione anche il minimo richiesto da World Athletics. Joe Kovacs è rimasto fuori dalla top-3 ai campionati statunitensi: a Eugene si era dovuto accodare a Josh Awotunde, Payton Otterdahl e Tripp Piperi. Il regolamento internazionale prevede che una Nazione possa schierare massimo tre atleti per disciplina, che però diventano quattro se un proprio portacolori è in possesso di una wild card.
Allora Kovacs meriterebbe i Mondiali con i tre connazionali già citati? Non automaticamente: Ryan Crouser, primatista mondiale, Campione Olimpico e del mondo, gode di una wild card in quanto detentore del titolo iridato. Un Paese può massimo schierare un atleta con una wild card (oltre ai tre iscritti in maniera “tradizionale”, dunque per minimo o per ranking, tutti gli americani di cui stiamo parlando ne sono in possesso) e dunque gli scenari all’orizzonte sono i seguenti.
Kovacs a casa, Crouser in pedana insieme ai tre uomini saliti sul podio ai Trials; Crouser non difende il titolo (non ha ancora gareggiato in stagione per dei problemi a un gomito) e Kovacs dentro insieme agli americani che lo hanno battuto ai Trials; la Federazione statunitense decide di fare uno strappo alla regola, esclude un atleta che ha meritato il pass attraverso i Trials (Piperi perché terzo?) e porta i due pesisti più forti di sempre al mondo.
L’ultimo scenario appare decisamente molto difficile, vista la sacralità dei Trials oltreoceano: le esclusioni di lusso sono innumerevoli nella storia e creare un precedente per questo caso specifico non sarebbe di certo ben visto. Il nostro Leonardo Fabbri è interessato in prima persona da questa vicenda: il detentore della miglior prestazione mondiale stagionale (22.82 metri a Caorle lo scorso 3 agosto) aspetta di conoscere quali saranno i suoi avversari nella lotta per le medaglie.