A Dervio il sindaco fa interdire il campo di beach volley che quest’estate era stato allestito da un gruppo di cittadini, perché troppo pericoloso.
“Il Comune ha dovuto farlo chiudere – spiega il primo cittadino, Stefano Cassinelli – a fronte del verbale di diffida della Polizia locale del giorno 15 agosto a firma del comandante, in cui si evidenzia che ‘il campo è realizzato in sfregio a ogni più elementare prassi e normativa sulla sicurezza degli atleti e della messa in opera, anche se solo temporanea, di un impianto sportivo (spigoli vivi, assenza totale di vie di fuga, muri e cordoli a ridosso del campo senza alcuna protezione), rappresentando un immediato e concreto pericolo per l’incolumità dei frequentatori’ e a fronte del fatto che i realizzatori del campo non hanno ottemperato all’ordine della Polizia locale il Comune, a firma del sindaco, per obbligo di legge, ha dovuto fare ordinanza di smantellamento”.

La minoranza: “Perché allora l’autorizzazione?”
Ovviamente non sono mancate le polemiche, con la minoranza che si è definita “basita dal sequestro”. Nello specifico, martedì il consigliere di Chiaramente Dervio Davide Mevi ha scritto sul canale social ufficiale del gruppo: “Per diversi giorni ragazzi e ragazze hanno potuto utilizzare il campo senza che nessuno avesse avanzato richieste di presidi di sicurezza (almeno fino al 15 di agosto) e proprio quando questi sono stati finalmente predisposti ecco che il sindaco ha deciso di interdirne l’uso. Tutto ciò è evidentemente assurdo: se era ritenuto pericoloso allora non si doveva rilasciare l’autorizzazione quando il 23 luglio alcuni cittadini avevano presentato la domanda di allestimento”.
“C’era un valore sociale, ma non basta”
Immediata la replica del sindaco. “Ora si può parteggiare per la compagine politica che si preferisce ma quando un organo di Polizia emette un verbale e le persone che hanno realizzato il campo non rispettano quanto ordinato per dieci giorni l’Amministrazione pubblica non può far finta di nulla. Sorprende che una parte politica come il gruppo di minoranza che dedica gran parte del suo tempo a chiedere il rispetto delle regole in questa occasione abbia deciso che le regole non devono essere applicate. Per ulteriore chiarezza, documenti alla mano e non chiacchiere da bar, si precisa che: la richiesta di fare il campo è arrivata da un cittadino il giorno 23 luglio chiedendo di ricevere autorizzazione entro il 25 luglio (quindi solo due giorni per fare atti). Il Comune ha dato autorizzazione velocemente visto che gli amministratori hanno riconosciuto il valore sociale dell’iniziativa. Ma un’autorizzazione a usare l’area in modo gratuito, stessa cosa fatta dalla Parrocchia, non significa poter realizzare cose pericolose o senza presentare le specifiche richieste autorizzative anche paesaggistiche”.
“Sopralluogo perché emerse irregolarità”
“La Polizia locale è stata investita del problema – prosegue Cassinelli – perché era in corso l’organizzazione di un torneo con somministrazione di bevande alcoliche e cibo ma anche qui non era stata presentata nessuna richiesta, come prevede la legge per tutti, e questo ha fatto sì che avvenisse il sopralluogo al campo dove sono emerse tutte le irregolarità e soprattutto i pericoli per l’incolumità dei ragazzi che sono stati inseriti nella diffida della Polizia che è stata notificata al cittadino che aveva fatto richiesta e altri il giorno 15 agosto. Nel verbale la Polizia locale scrive che ‘immediatamente’ l’uso del campo deve essere interdetto. Bastava che chi lo ha realizzato togliesse la rete e mettesse due nastri. Invece sono passati dieci giorni e non hanno ottemperato all’ordine della Polizia locale. Il giorno 24 agosto, visto che la diffida della Polizia locale non era stata rispettata, il sindaco ha dovuto in base alla legge fare ordinanza di interdizione all’uso del campo. Infatti la Polizia locale dopo dieci giorni dalla notifica ha verbalizzato che ‘nonostante la diffida, il pericolo accertato per l’incolumità pubblica è ancora in essere'”.

Parrocchia e Comune si dissociano
Nella relazione della Polizia locale del 15 agosto si specifica che “i proprietari del terreno (parrocchia e Comune), sentiti in merito, si sono informalmente dissociati dall’iniziativa”. Il primo cittadino spiega il motivo: “Questo è avvenuto perché Parrocchia e Comune hanno autorizzato l’uso del terreno a titolo gratuito, ma il campo avrebbe dovuto essere realizzato rispettando le norme di legge e di sicurezza. In caso di incidente, cosa assai probabile visto la contiguità di muri in cemento e spigoli, Parrocchia e Comune sarebbero stati chiamati in solido a rispondere dei danni. E l’impegno dei promotori di sollevare da ogni responsabilità i proprietari non ha valore legale”.