Medici e guardia medica a turno nei pronto soccorso di Roma per contribuire allo “smaltimento” dei codici di bassa intensità. La proposta arriva da Solange Fugger, primaria più giovane d’Italia in un pronto soccorso di Roma ovest, diventata una celebrità su Tik Tok, con l’account Minerva Salute.

Gli accessi impropri nei pronto soccorso

Ed è in uno dei suoi seguitissimi video che Fugger parla della proposta, a partire da un’analisi della pagina della Regione Lazio sugli accessi in tempo reale nei pronto soccorso di Roma e Lazio. Uno strumento “utilissimo” lo definisce. La primaria di Tik Tok parla poi della questione, molto discussa, degli accessi impropri nei pronto soccorso.

Solange Fugger, la primaria più giovane d’Italia lavora in un ospedale romano. Ed è una star dei social

“Se ne troppo parla spesso in maniera impropria” spiega Fugger, che fa un esempio: “Se una ragazza viene in pronto soccorso con tosse, febbre e mal di gola, questa può essere un’anamnesi triagistica, quando poi va all’attenzione del medico si può valutare ad esempio un ascesso retrotonsillare, quindi non è più un accesso improprio, perché va drenato”.

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Un passaggio intermedio, continua la primaria, avrebbe potuto essere il medico di base o la guardia medica. Il problema, però, dice Fugger, è che spesso questi professionisti non hanno grandissimi mezzi o strumenti per ipotizzare la diagnosi “se non l’esame obiettivo, il fonendoscopio, alcuni, ma pochi hanno l’elettrocardiogramma o l’ecografo. E quindi, oberati dalla burocrazia, se hanno un sospetto clinico, mandano in pronto soccorso. Possiamo biasimarli? No”.

La proposta

Si innesca così una reazione a catena, per cui i pronto soccorso si riempiono, inevitabilmente, di codici di bassa intensità, da qui la proposta di “Minerva Salute”, già messa in pratica, spiega “già attuata in alcuni poli italiani ed europei”. Ovvero: “Perché non mettiamo a turno un medico di medicina generale, e di notte la guardia medica a vedere codici verdi e blu? Potrebbero così aiutare nello smaltimento proattivo di codici di bassa intensità, che una volta valutati con analisi, ecografi e radiografia se serve, possono essere trasferiti nella parte di alta intensità o di necessità di ricovero”.

La questione, in effetti, è seria: a gennaio, ad esempio, a causa dei troppi pazienti in attesa in pronto soccorso, al San Camillo è scattato il blocco delle sale operatorie. Anche il nuovo modello di cura, con le case di comunità, è stato pensato per offrire assistenza sanitaria di prossimità, assicurando il servizio principalmente alla popolazione più anziana, riducendo così il numero delle ospedalizzazioni anche urgenti.