Nel regno della velocità, dove i nomi che contano sono scolpiti nel marmo di Molsheim, come nel caso di Bugatti, o nell’alluminio croato di Sveta Nedelja, parlando di Rimac, un nuovo pretendente si presenta sul campo di battaglia. Non arriva dall’Europa, bensì dalla Cina e porta con sé un carico di tecnologia di assoluto livello e una motricità elettrica da far invidia ai costruttori più altisonanti. Il suo nome è Yangwang U9 Track Edition, un veicolo che vuole scrivere nuovi primati di rapidità per entrare nell’Olimpo delle quattro ruote.
La casa madre è la BYD, che attraverso il suo brand di lusso, mette su strada (e soprattutto in pista) un’autentica belva da 3.018 CV. Una cifra davvero impressionante, soprattutto per chi ha ancora in mente i 1.001 CV della Bugatti Veyron, auto che un tempo sembrava appartenere alla fantascienza.
Quattro motori per prestazioni da record
Ogni ruota della Yangwang U9 Track Edition è mossa da un motore indipendente. Una scelta che fa storcere il naso ai puristi, ma che disegna una nuova idea di trazione: non più trasmissione, ma comando diretto, come se ogni pneumatico fosse una mente pensante, coordinata da un cervello centrale che risponde con precisione chirurgica. Il risultato sono 2.220 kW di potenza combinata e una coppia da 1.680 Nm.
Tuttavia, non è solo questione di muscoli. La U9 Track Edition è un esercizio di stile e tecnologia. Telaio in carbonio, aerodinamica attiva, assetto ribassato e controllo elettronico avanzatissimo. Sembra un’astronave caduta sulla Terra. O meglio, catapultata su un circuito.
472,41 km/h, ma senza urlare
Scegliere Papenburg, in Germania, non è una soluzione casuale. Il tracciato ATP Automotive Testing è uno di quei templi dove i limiti si sfidano a colpi di secondi e chilometri orari. Lì dove la Bugatti Chiron Supersport 300+ ha toccato il cielo con 490 km/h, e dove la Rimac Nevera aveva fissato l’asticella a 431,45 km/h, arriva questa sconosciuta che si mette in una posizione di livello maiuscolo.
I 472,41 km/h di velocità massima sono un primato indiscusso per la categoria delle vetture alla spina. La Yangwang U9 Track Edition diventa così l’auto elettrica più veloce del mondo, strappando il record alla croata Rimac con uno scatto felino e un’autorevolezza da regina. E, soprattutto, si avvicina pericolosamente a quel numero maledetto: 490 km/h. Il primo posto della Bugatti termica è sotto tiro.
La nuova aristocrazia della velocità
Nel salotto buono delle hypercar, dove si sorseggia carburante ad alto numero di ottani e si indossano fregi di Case dalla lunga storia e dal blasone scintillante, l’arrivo della Yangwang suona come una provocazione e una rivoluzione. La Cina, che spesso è stata osservatrice, adesso sale sul palco. E lo fa con una vettura che sembra disegnata per sconfiggere tutti gli avversari. Questa supercar elettrica non è solamente una sfida tecnica, ma filosofica.
Il futuro, a quanto pare, ha anche il passaporto cinese e la trazione integrale indipendente. La Yangwang U9 Track Edition è il bastian contrario dell’era moderna, che invece di farsi piccola e razionale come impone l’etichetta elettrica, si fa arrogante e velocissima. E se il futuro è questo, allora anche la passione, forse, ha trovato un nuovo linguaggio.