La cantautrice romana ha scoperto che su una delle piattaforme incriminate c’erano anche le sue fotografie ed è pronta a rivolgersi alla polizia postale. «Viviamo tutti sulla Rete, non possono approfittarsi delle persone»

«Sono pronta a rivolgermi alla polizia postale per denunciare il sito sul quale sono comparse le mie foto. Non so se ci fossero anche commenti offensivi da parte degli utenti, e non è una mia priorità saperlo, ma è ora di finirla con  il comportamento di queste persone e l’assoluta assenza di una regolamentazione di quanto viene pubblicato online». Così Valentina Parisse, cantautrice romana, che per prima ha annunciato di voler prendere provvedimenti contro i responsabili di portali come «Phica.eu» che proprio giovedì mattina ha deciso di chiudere i battenti sull’onda della bufera scatenata dopo la pubblicazione di immagini di esponenti politiche e istituzionali italiane.  

L’Intelligenza artificiale

Dalle analisi dei link ancora presenti sui motori di ricerca si capisce che esisteva anche uno specifico canale dedicato alle cantanti, così come alle giornaliste e alle donne di altre categorie professionali. Un archivio che appare sistematico sul quale indaga ora la Postale, che potrebbe essere stato generato dall’Intelligenza artificiale con lo scopo di raccogliere il maggior numero di utenti, creando profili dedicati anche solo digitando il nome della donna prescelta già la prima volta. Alle foto allegate al profilo seguivano poi commenti con insulti, offese e anche istigazioni a commettere reati a sfondo sessuali. Un quadro gravissimo. 



















































«Sono preoccupata per le ragazzine minorenni»

«Abbiamo diritto, tutte e tutti, alla nostra privacy e non possiamo ritrovarci le nostre foto pubblicate sul web a nostra insaputa – aggiunge l’artista -. Sono molto arrabbiata, basta con l’invasione nella vita altrui, che siano donne o uomini, non fa differenza, con tutto quello che ne consegue, con i commenti pubblicati da persone che non saprei nemmeno come definire. E poi – dice ancora – sono molto preoccupata perché sono adulta e so come comportarmi in questi casi, ma penso alle ragazzine, per di più minorenni, che rischiano di ritrovarsi in situazioni analoghe ogni giorno e non sanno come uscire da questo incubo. Tanto che spesso si rifugiano in casa»

28 agosto 2025 ( modifica il 28 agosto 2025 | 16:47)