Ha versato del liquido infiammabile sotto a una volante della polizia che si trovava davanti al commissariato e poi ha appiccato le fiamme allontanandosi a passo veloce. A parlare sono le immagini riprese da alcune telecamere di via Farini, nella zona dell’Esquilino, a Roma Centro. Una sequenza chiara: volto scoperto, cappellino con visiera, maglietta e pantaloni lunghi, un uomo di carnagione bianca cammina sul marciapiede sotto gli uffici di polizia con uno zaino sulle spalle. Poi si accuccia sotto una volante posteggiata davanti gli uffici della ps, versa del liquido sotto alla macchina con una bottiglietta di plastica che lascia sul posto, e poi accende il fuoco con un accendino o un accendigas. Bruciata la targa e la parte posteriore della pattuglia le fiamme sono poi state spente dagli stessi agenti presenti in commissariato. 

Incendiate le auto della polizia

L’attentato incendiario è stato ripreso alle 22:39 di giovedì 24 luglio. La sala operativa ha poi diramato una nota di ricerca a tutte le volanti e le auto in servizio alla questura di Roma. L’uomo sarebbe stato identificato. 

Allarme sicurezza concreto

Quanto accaduto davanti al commissariato ha trovato il commento di Andrea Cecchini, del sindacato di polizia Italia Celere: “La volante incendiata davanti al commissariato Viminale, nel cuore di Roma, è un segnale brutto, pesante, significativo di un allarme sicurezza sempre più concreto. Si sta alzando l’asticella dell’odio verso la Polizia e le divise tutte; colpa pure di certe fazioni politiche, anche extraparlamentari, che continuano a fomentare persone fragili fino ad alimentare quanto accaduto. Adesso un altro segnale, magari in favore nostro, che tanto ci spendiamo e sacrifichiamo per il bene comune, arrivi dalla magistratura per arginare un fenomeno che sta causando terrore e infliggere una pena giusta al responsabile che ci auguriamo venga presto fermato”.

Il sindacato di polizia locale

A esprimere solidarietà ai colleghi della polizia di Stato anche il segretario romano del Sulp della polizia locale Marco Milani: “Esprimiamo piena solidarietà ai colleghi della polizia di Stato, perfettamente consapevoli di cosa voglia dire prestare il proprio servizio in tessuti urbani difficili. Desta preoccupazione che fenomeni come questo, che appaiono atti di guerra alla presenza delle istituzioni, fin qui relegati a particolari zone della Capitale, come ad esempio Quarticciolo dove vennero incendiate auto della polizia locale, abbiano raggiunto il Centro di Roma”.

Gli attentati dei Castelli Romani

Un attentato incendiario a un’auto della polizia che riporta alla mente quanto accaduto lo scorso febbraio ai Castelli Romani. Due episodi ravvicinati: il 9 contro le pattuglie della caserma dei carabinieri di Castel Gandolfo, con l’incendio appiccato sotto una “gazzella” scongiurato dall’intervento dei militari e soprattutto la successiva notte del 24 febbraio quando un uomo incappucciato incendiò 17 auto della polizia all’interno dell’autorimessa del commissariato di Albano Laziale. Una “strage politica“, come le accuse con le quali poi lo scorso 23 giugno è stato arrestato un cittadino di 34 anni di origine egiziana.