di
Carlo Cecino

La nuova stella della Prosecco Doc, 19 anni, è stata Mvp nel torneo iridato vinto con l’Italia in Indonesia: «Isabelle Haak e Paola Egonu i miei riferimenti. Mi piacerebbe studiare management sportivo. Amo cantare»

Se non è la migliore, è tra le Under 21 più talentuose del pianeta. La Prosecco Doc Imoco si coccola Merit Adigwe, la stella che ha brillato al Mondiale di categoria vinto dall’Italia. La 19enne, nata a Crema, ha trascinato le azzurre e ha fatto incetta di titoli, con il premio di Mvp e di miglior opposta del Mondiale giocato in Indonesia. Inarrestabile, Merit ha scritto il suo nome tra le stelle del futuro della pallavolo italiana. E ora si appresta a vivere la seconda annata all’Imoco, dove coprirà le spalle a una fuoriclasse come Isabelle Haak.

Merit Adigwe, si può definire un’estate meravigliosa, la sua?
«Sì, è l’estate più bella».



















































Vincere un Mondiale che cosa significa?
«Emozioni pazzesche. Non ho pianto perché non stavo nemmeno capendo cosa stesse succedendo. Ogni volta che guardo le foto mi emoziono. Nel girone c’erano due squadre molto forti da affrontare come la Polonia e la Turchia e la finale contro il Giappone rimarrà indimenticabile. Abbiamo festeggiato in un ristorante italiano».

Ha pure conquistato il riconoscimento di Mvp della competizione…
«Non me l’aspettavo. Sono contenta del lavoro che ho svolto e con tutta la squadra abbiamo lavorato bene».

Si è sentita un riferimento per l’Italia Under 21?
«Le mie compagne mi dicono di sì, però il gruppo è stato il punto di forza».

Vacanze?
«Sono stata a casa con la mia famiglia e con tutti i miei amici».

Da mercoledì è tornata ad allenarsi con le Pantere.
«È bello rientrare con il resto delle ragazze. Mi mancava davvero».

Un anno fa è arrivata in punta di piedi all’Imoco e la società ripone molta fiducia su di lei, come la vive?
«Spero di dare il mio contributo per la squadra e non vedo l’ora di iniziare la nuova stagione».

Quali obiettivi si pone?
«Voglio crescere ancora di più e sono contenta di fare parte di questa squadra, con campionesse che mi insegnano tanto e sono sempre disponibili a darmi consigli. Uno dei punti di forza di questa squadra penso sia il fatto di essere molto unite».

In quali aspetti si sente migliorata?
«A livello caratteriale, adesso ho imparato a gestire l’ansia. Perché le mie compagne, ogni volta che entravo in campo, la prima cosa che facevano era darmi tranquillità. Poi credo di essere cresciuta anche in difesa, che non è certo il mio punto più forte. E poi in attacco ho sviluppato nuovi colpi, guardando anche Isabelle Haak».

Haak è il suo punto di riferimento?
«Sono due: Isabelle e anche Paola Egonu».

L’Imoco può ripetere l’ultima straordinaria annata costellata dalle cinque coppe alzate al cielo?
«Speriamo di sì, abbiamo tutte le capacità per farlo e incrocio le dita».

Si è diplomata in scienze umane. Ha già in mente il nuovo percorso di studi da seguire?
«Quest’anno voglio riposare mentalmente e mi fermo. Penso che mi dedicherò a prendere la patente».

In futuro vorrebbe comunque intraprendere uno studio universitario?
«Scienze umane basta… Mi piacerebbe studiare management sportivo».

Dicono che sia brava a cantare, è vero?
«Mi piace: ascolto tanti generi diversi».

Il sogno è la maglia della nazionale maggiore?
«Sì, quello di arrivare in nazionale è il mio sogno; anche solo allenarmi con l’Italia».


Vai a tutte le notizie di Treviso

Iscriviti alla newsletter del Corriere del Veneto

28 agosto 2025