Alena Seredova non è solita parlare di se stessa. La sua parabola personale e sentimentale è infatti una di quelle storie che raccontano molto più di un semplice capitolo di cronaca rosa. È un percorso di dolore, dignità e rinascita, che l’ha portata da uno dei tradimenti più discussi del mondo dello spettacolo italiano a una nuova stabilità dopo il divorzio da Gigi Buffon, conquistata con discrezione e senza clamori al fianco di Alessandro Nasi, suo secondo marito e padre di sua figlia Vivienne.

Il racconto di Alena Seredova

La modella ceca, naturalizzata italiana, aveva sposato Gianluigi Buffon nel 2011, coronando una relazione già consolidata dalla nascita dei figli Louis Thomas e David Lee. L’immagine della famiglia felice si sgretola però pochi anni dopo, quando il portiere azzurro inizia una relazione con la giornalista Ilaria D’Amico che oggi è sua moglie. La notizia riempie le pagine dei giornali e alimenta per mesi il racconto di un triangolo amoroso. Lei, però, sceglie di rimanere in silenzio. A Oggi racconta: “Mi hanno offerto centomila euro per un’intervista, ma ho rifiutato”, ha ricordato, spiegando come la priorità fosse proteggere i suoi bambini da polemiche e rancori destinati a restare online per sempre.

Il dolore non è però semplice da gestire. Seredova ammette di aver vissuto giorni in cui la rabbia e la delusione avrebbero potuto prendere il sopravvento, ma imbocca la via opposta: concentrarsi sui figli e mettere al primo posto il loro equilibrio. Un atteggiamento che l’ha resa, col tempo, più misurata, meno impulsiva, e in grado di salvaguardare la serenità familiare.

I timori di sua madre

Eppure la paura di restare sola era forte. La madre Jitka le confidava la sua preoccupazione: “Non ti prenderà più nessuno”. Un timore che Alena Seredova condivideva, convinta di non poter più ispirare fiducia, temendo di diventare preda di chi cercava solo visibilità. “Ero inavvicinabile – racconta – mi chiamavano Dobermann. Non uscivo mai”. Il rischio di chiudersi in se stessa era reale, ma la vita, come spesso accade, le ha riservato sorprese inattese.

Il nuovo capitolo si è aperto con l’incontro con Alessandro Nasi, imprenditore vicino alla famiglia Agnelli. Un uomo che ha saputo entrare nella sua quotidianità con pazienza, rispettando i tempi di una donna ferita e i bisogni di due bambini che avevano già vissuto un cambiamento profondo. Seredova ricorda con gratitudine la naturalezza con cui lui accolse i figli già dal primo weekend insieme: “Gli dissi che sarebbero venuti anche Louis e Dado. Non battè ciglio: prese una macchina più grande e due seggioloni”.

Da quell’inizio delicato è nata una nuova famiglia: nel 2018 l’arrivo della terza figlia, Vivienne Charlotte, ha suggellato un equilibrio ritrovato, e nel 2023 la coppia ha scelto di unirsi civilmente a Noto. Oggi Seredova può guardare al passato senza amarezza, pur riconoscendo che alcune ferite restano: la prospettiva di una famiglia allargata con Buffon, ad esempio, le è ancora difficile da accettare: “Io ho una cicatrice sul corpo, come quando fai un incidente: mica sparisce. Con l’altro nucleo non ci frequentiamo. Non credo che per i bambini sia sano vedere il papà prima con mamma, poi con un’altra, poi tutti insieme a tavola a Natale, con la mamma e l’altra che applaudono, sorridono. Siccome anche loro si creeranno una famiglia, voglio che abbiano un altro modello, più tradizionale. Vivienne conosce Buffon, sa che è il papà dei ragazzi: lo chiama Gigi. E io ho avuto a casa Leopoldo Mattia. Ma non è la situazione ideale”.

“Io penso che un uomo che corteggia una donna e quando stanno insieme questa donna piange a dirotto per l’ex marito, è un uomo coraggioso e di enorme pazienza. Ci ho messo tanto, sei mesi tutti, a fidarmi e ho fatto bene: mi ha salvato la vita”, ha raccontato ancora, spiegando come abbia capito di essere di fronte all’uomo giusto per provare a ricominciare.