A livello di piattaforma prodotto, cosa ci dobbiamo aspettare?
“Lavoreremo sempre sulle nostre piattaforme a 3 e 4 cilindri. Il 3 cilindri da 950 cc è una base solida da sfruttare in futuro, mentre l’800 rimarrà in gamma ed equipaggerà moto più accessibili”.
Come saranno le MV Agusta del futuro?
“Siamo un marchio che vanta un patrimonio unico in termini di storia, prodotto e community. La gente è ancora legatissima a noi. Ecco, sta a noi ascoltare il cliente, avere un approccio più umile. Faccio un esempio su tutti: la Brutale è bellissima, ma cambiare la sua batteria è complesso perché, quando venne concepita, il design dominava in modo assoluto e non si pensava all’utente finale. Adesso abbiamo una grande fortuna: tutti i processi, compreso il design prodotto, sono stati riportati qui a Varese. Dobbiamo pensare e realizzare moto per il pubblico, posizionarle bene sul mercato ed esaltarne le loro caratteristiche. Non dobbiamo fare l’errore di definirci premium solo perché chi chiamiamo MV Agusta. Non è il listino prezzi che ti definisce come premium e luxury, quanto la qualità del prodotto che fai”.
Questa nuova gamma la vedremo già a EICMA 2025?
“Sì, e sarà disponibile già la prossima primavera”.
Come aveva già annunciato, sarà anche presentata una moto diversa dal solito.
“Dobbiamo fare bene quello che sappiamo fare meglio, ma dobbiamo sempre tenere la antenne alzate e fiutare nuove tendenze. Quindi continueremo a sperimentare”.
A livello produttivo, qual è la situazione oggi alla Schiranna?
“I problemi legati all’uscita da KTM ci hanno fatto perdere un semestre, ma coi primi di maggio le nostre linee di montaggio sono tornate in funzione a pieno ritmo”.
In questo quadro, cosa succederà al brand Cagiva?
“Il focus è su MV Agusta, perché gli obiettivi sono molto ambiziosi ma realistici. Ma Cagiva non muore, ha un potenziale immenso che di sicuro sfrutteremo”.