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Nel secondo trimestre del 2025 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre è cresciuto dello 0,4% nei confronti del secondo trimestre del 2024. Lo comunica l’Istat precisando che la stima di oggi conferma i dati comunicati il 30 luglio in via preliminare. Il calo congiunturale del Pil del secondo trimestre segna un’inversione di tendenza negativa rispetto al +0,3% dei primi tre mesi dell’anno.
Impatto negativo domanda estera, consumi piatti
La lieve flessione del Pil nel secondo trimestre del 2025 è dovuta a contributi nulli dei consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private (Isp) e della spesa delle amministrazioni pubbliche, a contributi positivi degli investimenti per 0,2 punti percentuali (con una crescita sul trimestre precedente dell’1%) e della variazione delle scorte per 0,4 punti, a fronte di un contributo negativo della domanda estera netta per 0,7 punti. Le importazioni sono aumentate dello 0,4% e le esportazioni sono diminuite dell’1,7%. Dal lato del valore aggiunto sono risultate in diminuzione sia l’agricoltura, silvicoltura e pesca dello 0,6% sia l’industria dello 0,3%, a fronte di una stazionarietà fatta registrare dai servizi.
A +0,5% crescita acquisita per il 2025
Alla luce dei dati del secondo trimestre, la crescita acquisita per il 2025, quella che si otterrebbe se il Pil non registrasse variazioni per la restante parte dell’anno, risulta pari allo 0,5%. Lo comunica l’Istat confermando quanto diffuso lo scorso luglio.
In Francia confermato nel periodo +0,3%
L’economia francese è cresciuta dello 0,3% nel secondo trimestre 2025. Lo rende noto l’istituto statistico Insee nella sua rilevazione finale, che conferma il tasso di crescita stimato in precedenza. Il dato è in linea con le attese degli economisti e segue una crescita nel primo trimestre dello 0,1%.