Da Zandvoort riparte la sfida tutta interna al box McLaren per il titolo iridato 2025. Oscar Piastri e Lando Norris sono separati da appena nove punti, con dieci gare ancora da disputare e un equilibrio che promette scintille.
L’australiano, leader del Mondiale, si è presentato al media day olandese affrontando i temi più caldi, a partire dal discusso GP d’Ungheria, dove la strategia a una sosta scelta da Norris – dopo una partenza disastrosa – ha spianato la strada al suo successo.
“Ci sono state alcune discussioni nel team per capire se ci fosse qualcosa che avremmo potuto fare diversamente per me e sono state discussioni molto produttive – ha spiegato Piastri – quindi penso che saremo ancora liberi di scegliere strategie alternative se è quello che vogliamo. Sicuramente ci sono state discussioni su come possiamo affrontare la situazione, perché è ovviamente difficile provare a coprire strategie diverse, soprattutto quando ci si trova nella posizione in cui ci troviamo noi in campionato”.
L’#81 non ha dubbi: la prima mossa sarà sempre quella di proteggersi dal compagno di squadra. “La priorità numero uno sarebbe ancora coprire Lando? In definitiva sì, lo sarebbe”, ha confermato l’australiano. Una presa di posizione chiara, che testimonia la consapevolezza della posta in palio.
A rendere più interessante la sfida c’è anche il precedente di dodici mesi fa: nel 2024, proprio a Zandvoort, Norris trionfò mentre Piastri chiuse quarto, lontano 27 secondi dal leader. Un distacco netto, che però non sembra intimorire il giovane di Melbourne.
“Non sono preoccupato – ha dichiarato – credo di essere migliorato molto in questa stagione e, onestamente, molto spesso le piste che erano le mie più deboli l’anno scorso sono state tra le mie migliori quest’anno. Devo cercare di disputare il miglior weekend possibile e guidare il più veloce possibile. L’intensità aumenterà man mano che ci avviciniamo verso la fine dell’anno e sono pronto per questo. Mi sono già trovato in questa posizione in altri campionati e quel tipo di sensazione è lo stesso”.
Il leader del Mondiale potrà contare anche sul supporto del suo manager, Mark Webber, che nel 2010 arrivò a giocarsi il titolo fino all’ultimo round. “Un aiuto da Webber? Sì, posso contare su Mark. Ma alla fine dipende da me: da come gestisco la situazione, da come guido, da come affronto le cose che arriveranno”, ha concluso Piastri.
Con un margine ridotto e due piloti in forma smagliante, Zandvoort diventa così il palcoscenico perfetto per rilanciare un derby papaya che promette di tenere i tifosi col fiato sospeso fino all’ultima gara della stagione.
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