Dopo due anni di negoziati, le trattative con il governo olandese sui fondi si sono arenate, ha detto la direttrice dell’istituzione museale: “Se questa situazione dovesse persistere, sarebbe pericoloso per le opere e per i nostri visitatori”, ha aggiunto. “È l’ultima cosa che desideriamo, ma se dovesse accadere, saremmo costretti a chiudere l’edificio”
Il destino di uno dei musei più amati al mondo, che ogni anno attira milioni di visitatori da ogni angolo del pianeta, sembra ora appeso a un filo. Il Museo Van Gogh di Amsterdam, custode di alcuni dei più celebri capolavori del pittore olandese, ha lanciato un allarme senza precedenti: potrebbe essere costretto a chiudere se il governo dei Paesi Bassi non garantirà un aumento dei finanziamenti necessari per una fondamentale ristrutturazione dell’edificio. In un comunicato stampa, la direzione del museo ha dichiarato che la situazione è ormai insostenibile e che lo Stato olandese “non sta mantenendo la promessa” sancita nell’accordo firmato nel 1962 con la Fondazione Vincent van Gogh (proprietaria della maggior parte dei lavori esposti).
La diatriba con il governo olandese
Secondo quanto riportato dal “New York Times”, l’istituzione ha già presentato un ricorso legale contro il governo, accusandolo di non rispettare gli obblighi economici previsti dallo storico accordo. Attualmente, il museo riceve circa 10 milioni di dollari l’anno in sovvenzioni statali, ma ne servirebbero almeno 2,9 milioni in più per coprire i crescenti costi legati alla manutenzione delle infrastrutture, al controllo climatico e alla sicurezza dell’edificio. “La condizione del museo è preoccupante – si legge nel comunicato dell’istituzione di Amsterdam – La maggior parte degli impianti tecnici ha raggiunto la fine della propria vita operativa, sono concettualmente obsoleti e sempre più difficili da mantenere per la mancanza di pezzi di ricambio. Non è più possibile effettuare una manutenzione efficace: gli impianti vanno sostituiti”.
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“Sicurezza a rischio”
Per affrontare la crisi, il museo ha lanciato il Masterplan 2028, un progetto da oltre 120 milioni di dollari che prevede lavori di ristrutturazione e la chiusura parziale al pubblico nei prossimi anni. La direzione ha inoltre sottolineato che, senza un incremento del sostegno pubblico, le perdite previste in termini di biglietti venduti non potranno essere compensate. “La sicurezza è a rischio. Se la situazione non cambia, sarà pericoloso per le opere e per i nostri visitatori”, ha dichiarato la direttrice Emilie Gordenker. Dal canto suo, il Ministero della Cultura olandese ha risposto che il contributo statale destinato al museo è già uno dei più alti per metro quadrato tra tutte le istituzioni nazionali, aggiungendo che l’importo viene annualmente adeguato all’inflazione secondo criteri validi per tutti i musei pubblici. Ma la posizione del governo non ha rassicurato la Fondazione Van Gogh, che ha espresso “profonda preoccupazione per l’accessibilità della collezione Van Gogh alla luce dei problemi di finanziamento che stanno ostacolando gli investimenti necessari nelle strutture del museo”.
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