La mitica NBA, in assoluto la Lega più importante del mondo, ogni anno diventa sempre più popolare, grazie al giusto mix tra sport e spettacolo, tipico degli sport statunitensi. Un lungo percorso che, anno dopo anno, stagione dopo stagione, l’ha vista aumentare il suo appeal, fino a diventare un’icona popolare, non solo per gli appassionati della palla a spicchi, ma per il mondo intero.

A renderla tale hanno contribuito le decine, centinaia, di talenti che nel corso degli anni si sono succeduti sui parquet a “stelle e strisce”, chi con le sue prodezze, chi con il suo talento, chi con le sue “slam dunk”, chi con i suoi assist, e così via.

A scegliere i 75 più rappresentativi di sempre ci hanno provato quelli di “Uncle Crew”, una squadra di scrittori con la passione comune per il basket, nel libro “I grandi campioni che hanno cambiato la storia della NBA”, edito da Newton Compton, casa editrice specializzata nello sfornare interessanti prodotti accessibili a tutte le tasche.

Il volume, composto da 380 pagine, racconta i 75 giocatori che più hanno inciso nel sempre più crescente successo di quel fenomeno planetario che è la NBA. Ci sono tutti, ma proprio tutti, quei players che ormai sono diventati pietre miliari nello sviluppo della Lega, partendo dai suoi primi anni di vita, fino ad arrivare ai giorni nostri, o quasi, considerando che il libro è stato pubblicato nel 2021.

Ed allora, per citarne qualcuno, ecco Walt Frazier e Bob Petitt, ma anche il mitico Jerry West, la cui silhouette venne utilizzata dalla NBA per il proprio logo ufficiale, creato nel 1971 e tuttora utilizzato, il “pistolero” John Havlicek, andando indietro nel tempo, per poi arrivare ai tempi dello “ShowTime” dei Lakers con Kareem Abdul Jabbar ed il suo gancio cielo, gli assist di Magic Johnson, cui si contrapponeva la concretezza di Larry Bird. E poi, l’epopea dei Chicago Bulls di Michael Jordan, e, in ordine sparso, Tim Duncan, Allan Iverson fino ad arrivare ai più recenti Garnett, Steph Curry e sua maestà “The Choosen One”, Lebron James.

Tutti personaggi tratteggiati in un identikit di 5-6 pagine, per una visione a 360° della storia della Lega, partendo dal loro nickname, citato anche nell’indice finale, nel quale Hakeem Olajuwon diventa “The Dream”, Jordan “Air” fino ad arrivare all’ultimo della serie, George Mikan, alias “Mr. Basketball”.

Proprio la scelta di valorizzare il nickname, poche parole perfette per tratteggiare il personaggio, è uno dei valori aggiunti dell’opera.

Quanto al contenuto, beh, non aspettatevi chissà cosa; pur essendo scritto in stile corretto e gradevole, la lettura di “I grandi campioni che hanno cambiato la storia della NBA” poco o nulla regala a chi la NBA la segue da sempre e conosce alla perfezione il vissuto degli assi tratteggiati nel volumetto.

Diverso invece se il lettore è un appassionato più giovane, magari un “Millenial” che della stragrande maggioranza di questi campioni ne ha solo sentito parlare, se ne ha sentito parlare.

Ed allora, se la domanda è, ad esempio, “Pippen, che era costui?”, beh allora il libro è perfetto per conoscere il Pippen di turno, collocarlo nello spazio e nel tempo e capire di quali e quante prodezze sia stato capace. Insomma, sostanzialmente, un libro didascalico, senza l’ambizione di approfondire le biografie di questi campioni, a maggior ragione se paragoniamo le cinque-sei paginette alla foliazione delle biografie di alcuni di loro, buon’ultima quella di Lazenby su Magic Johnson, che supera le 700 pagine.

Inoltre, per i puristi del basket, il libro presenta due gravi lacune: in primis non ci sono foto, neanche in copertina, scelta evidentemente fatta per risparmiare sui costi di produzione, e, soprattutto, non c’è traccia delle statistiche, difetto grave per uno sport fatto di cifre come da sempre è la pallacanestro.

Comunque, al netto di queste lacune, un libro che si fa leggere, soprattutto se destinato a coloro che da poco si approcciano al dorato mondo della NBA.