Come gli fa notare Giusi Fasano, che lo intervista per Il Corriere della Sera, è diventato famoso durante la pandemia ed è “il virologo più famoso del Paese”. Parla Roberto Burioni che conferma di essere riconosciuto spesso per strada: “La fama l’ho conosciuta in età matura, quando avevo già fatto la mia carriera. Non mi infastidisce essere riconosciuto o fermato ma è indubbio che sia la fine della privacy e che la fama, soprattutto se arriva da giovani come succede a calciatori o cantanti, sia difficile da gestire con equilibrio. Per fortuna io non mi sono mai fatto abbagliare”. Docente di Microbiologia e Virologia all’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano, 62 anni, è inviso ai no-vax: “Me ne farò una ragione. Ma vorrei che sapessero: non smetterò mai di dire quel che va detto per smascherare le loro fandonie, perché le panzane che diffondono possono avere ricadute serie sulla salute di tutti. Lo devo a mia figlia, che oggi ha 14 anni e ha il diritto di vivere in un Paese dove la salute non sia minata da gente antiscienza”. E aggiunge che vorrebbe dare un consiglio ai no vax, “ai terrapiattisti, rettiliani, a chiunque farnetica di effetti collaterali abnormi dei vaccini: per coerenza, visto che non credete alla scienza, la prossima volta che andate dal dentista rifiutate l’anestesia. Perché anche quella può avere effetti collaterali. Fatevi togliere il dente così, al naturale”.
E Burioni, parlando del padre, medico condotto, racconta di come il “rapporto medico-paziente” oggi “è perduto” e che “forse anche per questo che l’omeopatia ha potuto avere tutto lo spazio che ha”. Una riflessione a tutto tondo, con l’affermazione netta che “scientificamente l’omeopatia ha lo stesso valore dell’oroscopo (…) perché è scientificamente provato che nei farmaci omeopatici non c’è dentro nulla”. All’omeopatia riconosce un unico vantaggio, quello di non fare “danni collaterali. Se prendi preparati omeopatici e guarisci perché saresti guarito comunque, poco importa. Il problema esiste quando ti servirebbero dei farmaci veri e invece ti curano con il nulla o si inventano cure alternative a dir poco stravaganti. Lì non ci trovo più niente di divertente. Con la salute non si scherza“. Stupisce, Burioni, quando dice di essere “superstizioso… Più che altro ho dei pensieri irrazionali sui quali poi rido, ma per esempio: ho la convinzione che sentire l’oroscopo mi porti male, cambio sempre stazione quando lo sento via radio. Però odio quando dicono che una persona porta sfiga. È una cosa crudele. Ricordo che all’università una volta si era sparsa la notizia che un ragazzo portasse male. Una cattiveria. Andai da lui e mi feci augurare pubblicamente in bocca al lupo prima di una sessione d’esame. E poi, siccome andavo a sciare, mi feci anche augurare anche buon divertimento”.