In atto i primi ragionamenti sulla rosa della Pallacanestro Cantù 2025/26 da parte della dirigenza brianzola. In diversi costretti a salutare.
Non si è ancora spento l’eco riguardante il ritorno dell’Acqua San Bernardo in Lba, ovvero la serie di sua competenza, che è già ora di volgere il proprio sguardo al futuro. E non potrebbe essere diversamente, dato che a causa della splendida e fortunata appendice dei play-off Old Wild West di A2 i tempi per allestire un organico degno della categoria non saranno poi così ampi. Fra meno di due mesi, infatti, verosimilmente i canturini si raduneranno per iniziare la preparazione estiva.
Ma quali saranno i protagonisti dell’agognata promozione che potranno restare nella rosa della Pallacanestro Cantù? Se si dovesse fare una scelta istintiva e di cuore, bisognerebbe rispondere tutti. La realtà tuttavia è molto differente: bisognerà innanzitutto riparametrarsi a un livello cestistico superiore, ma ovviamente anche i contratti in essere la faranno da padrone. Ecco pertanto che possiamo dormire sonni tranquilli su Andrea De Nicolao, inchiostrato l’estate scorsa con un pluriennale. Autore di una regular-season con diverse luci ma anche qualche ombra per un giocatore del suo calibro, ha alzato il suo rendimento nella post-season e le sue recenti dichiarazioni non paiono ammettere sorprese.
Brianzoli che potranno avvalersi ancora delle prestazioni di Riccardo Moraschini, giunto all’ombra del campanile di San Paolo grazie a un triennale. Emiliano che aveva possibili d’uscita in caso di non raggiungimento della serie A, ma ora che il traguardo è diventato realtà ogni dubbio pare essersi dissolto. Improbabile venga rilasciato anche a fronte di altre richieste. Con chi il Gm Alessandro Santoro e Nicola Brienza proveranno a fare “carte false” sarà Grant Basile. L’mvp stagionale grazie alle sue performance e allo status da italiano fa gola a tanti club, ma Cantù proverà a fare uno sforzo economico per trattenerlo visto che beneficiava di un annuale con opzione per la stagione successiva. Basterà? Non sarà per nulla facile.
Al Gm Alessandro Santoro dopo la “magata” di pescare Basile da italiano, ora una più grande provando a trattenerlo
Una formula contrattuale, quest’ultima, utilizzata anche per Fabio Valentini e Matteo Piccoli. Molto basse però le chance di permanenza del primo, qualcuna in più ma probabilmente sempre poche per il secondo. Un vero peccato, perché sebbene nativo di Varese l’esterno classe ’95 era diventato un simbolo della recente versione dell’Acqua San Bernardo, che ha costruito le sue fortune in difesa ancor prima che in attacco. Un elemento dalle tali caratteristiche bisognerebbe sempre averlo in organico, ma potrebbe pesare il suo basso tasso atletico e soprattutto una formazione che dovrebbe essere assemblata con la formula del 5+5 (ovvero italiani e stranieri equamente suddivisi).
Più alte invece le probabilità di restare nella rosa della Pallacanestro Cantù per Leonardo Okeke e Joonas Riisma. Al centro, reduce comunque da un campionato non propriamente esaltante, a quanto pare gli si vorrà dare un’altra opportunità considerando la carta d’identità e una fisicità che potrebbe far comoda al piano di sopra. La guardia di origini estoni, che in controtendenza ha messo in mostra cose più interessanti nei play-off che non in regular season, gode invece di un contratto biennale.
Abbastanza segnato invece il destino di Dustin Hogue, con il lungo americano legato alla società soltanto fino al termine dell’annata ma da cui probabilmente ci si aspettava di più nelle sfide decisive (6 punti di media e 5 rimbalzi nella seconda fase stagionale). Così come per Luca Possamai, uscito dalle rotazioni nel momento in cui contava e arrivato in prestito dalla Reyer Venezia. Per non parlare di Myles Mack, recente polizza per gli infortuni fortunatamente mai utilizzata.
Potrebbe invece continuare la sua avventura in Brianza Tyrus McGee, che beneficerebbe del rinnovo automatico in caso di promozione. La guardia di Stringtown di è dimostrata fondamentale nei meccanismi offensivi biancoblù, di contro però le primavere sono già diventate trentaquattro. Come fra poco saranno per Filippo Baldi Rossi. Ed è sul capitano che forse aleggiano gli interrogativi maggiori: da una parte più di un anno fa rinnovò fino al 2026, dall’altro (anche a detta sua) è apparso piuttosto esausto in questi ultimi mesi. Chissà mai pertanto che possa maturare qualche sorpresa.