GEORGE LAKOFF-SRINI NARAYANAN ‘LA MENTE NEURALE’. COME PENSA IL NOSTRO CERVELLO’ (ROI EDIZIONI, PP. 496, 29,90 EURO)

È il cervello a dare vita ai concetti astratti, alle metafore, al linguaggio e anche alla matematica e lo fa attraverso circuiti neurali: come a dire che alcuni schemi concettuali con cui affrontiamo la vita di ogni giorno non arrivano ‘dal di fuori’ ma dal nostro corpo. Questa in estrema sintesi la teoria alla base del libro ‘La mente neurale’, in uscita il 3 settembre a firma di George Lakoff, linguista cognitivo che per quarant’anni ha insegnato all’Università della California-Berkeley, di cui ora è professore emerito, e Srini Narayanan, esperto di neuroscienze computazionali e direttore senior presso Google DeepMind, Zurigo.

L’obiettivo dichiarato e ambizioso del libro è quello di proporre una teoria unificata della cognizione umana. Siamo abituati a pensare all’apprendimento come a qualcosa che arriva dal mondo esterno ma in tutte le nostre esperienze di percezione e concettualizzazione, spiegano gli autori, c’è una fortissima componente attiva, di creazione. La nostra capacità di vedere il mondo che ci circonda, interagire con esso, fare previsioni sulla base dell’esperienza e persino elaborare concetti astratti è il risultato di un sofisticato intreccio tra la base puramente biologica e le nostre strutture concettuali.

Dalla percezione sensoriale alla nascita delle idee, dalle strutture del linguaggio alle metafore che plasmano il pensiero, gli autori intrecciano neuroscienze, linguistica, scienze cognitive e modelli computazionali in un approccio interdisciplinare. La teoria alla base di ‘La mente neurale’ è in sostanza che le idee sono costituite da circuiti neurali.

Quindi non “risiedono” nel cervello come se fossero contenute in un contenitore, ma esistono in quanto attivazioni di specifici circuiti, modellati dall’esperienza, dalla percezione, dall’azione e dalle interazioni sociali. Questo significa che non si può comprendere il pensiero umano separatamente dal corpo e dal mondo in cui è immerso.

I primi capitoli affrontano fenomeni apparentemente semplici – come la percezione del colore – per mostrare quanto il cervello sia un costruttore attivo della realtà. Il colore, ad esempio, non esiste nel mondo esterno: è il risultato dell’interazione tra stimoli fisici (le lunghezze d’onda della luce) e i meccanismi fisiologici e neurali del corpo umano. È un esempio di come percepire significa costruire, non ricevere passivamente.

Il secondo nucleo del libro riguarda la natura del pensiero astratto e del linguaggio. Qui entra in gioco il lavoro trentennale di Lakoff sulla metafora concettuale, sugli “schemi di immagine” e sui “frame”: strutture mentali che ci permettono di comprendere il mondo e ragionare in modo efficiente. Anche queste strutture, ci dicono gli autori, sono implementate in circuiti neurali. Pensiamo per schemi, immagini incarnate, metafore e integrazioni concettuali, tutti strumenti del pensiero che hanno basi fisiche nel cervello.

Proprio alla metafora è dedicata gran parte dell’opera di Lakoff a partire dal libro che è diventato un classico, ‘Metafora e vita quotidiana’ (1980). Tradotto in Italia, dove è arrivato anche ‘Non pensare all’elefante! Come riprendersi il discorso politico’ dal sottotitolo ‘Le tecniche per battere la destra e reinventare la sinistra, a partire dalle parole che usiamo ogni giorno’ uscito per la prima volta nel 2004.

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