Ripercorrendo la stagione non sorprende più sentir parlare di una Red Bull ancora alla ricerca del setup ideale al termine del venerdì, spesso frenata da un bilanciamento precario che limita fortemente i piloti, specie nel comprendere quali reazioni possa avere la vettura a causa di un’eccessiva imprevedibilità.

Una problematica riaffiorata anche a Zandvoort, pista che non si adatta alla perfezione alle caratteristiche della RB21 ma sempre meno indigesta dell’Hungaroring, dove erano emerse con chiarezza tutte le sue debolezze tra curve a media-bassa velocità e tornantini.

Elementi che parzialmente sono tornati a manifestarsi anche in Olanda, in particolare nei tratti più lenti che richiedono precisione in inserimento e stabilità in trazione. In entrambe le sessioni di prove libere, i piloti hanno faticato a far ruotare la monoposto e a tornare rapidamente sull’acceleratore, segnale di una macchina che rimane poco stabile al limite.

Max Verstappen, Red Bull Racing

Max Verstappen, Red Bull Racing

Foto di: Alastair Staley / LAT Images via Getty Images

Difficoltà che si sono palesate soprattutto nelle curve lunghe, come la 1 oppure nella percorrenza della 9, uno dei tratti più difficili, dove in effetti oggi si sono visti molti errori, spinti da un eccessivo sottosterzo e dal vento che allarga ulteriormente le vetture. Al contrario, nelle curve più rapide, come la 7, dove serve maggiore stabilità alle alte velocità, la RB21 si difende meglio, ma la sfida sta nel trovare un equilibrio.

Red Bull ha portato una leggera variazione dell’ala anteriore a Zandvoort, proprio per tentare di ritrovare il bilanciamento: una scelta necessaria, perché qui si tende a caricare la monoposto, ma con curve più rapide è altrettanto fondamentale avere un buon inserimento e limitare quel sottosterzo che quest’anno in più occasioni ha limitato la vettura, motivo per il quale il team è intervenuto all’avantreno.

Non è un caso che nei due turni, come sottolineato da Helmut Marko, l’olandese si sia lamentato in più occasioni non solo del sottosterzo, ma anche di un eccessivo sovrasterzo, proprio perché il filo tra i due scenari è molto sottile e tende a variare anche a seconda di piccole modifiche. “È questo problema di sottosterzo che poi si trasforma in sovrasterzo, qualcosa con cui stiamo lottando per tutta la stagione”.

Max Verstappen, Red Bull Racing

Max Verstappen, Red Bull Racing

Foto di: Simon Galloway / LAT Images via Getty Images

Sulla stessa linea anche Verstappen: “Lottiamo ancora con le stesse cose, abbiamo provato un sacco di cose con la macchina, ma non sembra che cambino nulla per quanto riguarda i problemi di fondo. Quindi, sì, cercheremo di trovare qualcosa di più durante la notte. Ma sì, non mi aspetto un cambiamento radicale. Inoltre, il layout del circuito probabilmente non si adatta ai problemi che abbiamo con la macchina. Penso che sarà già difficile entrare in top 5”.

Ciò che è certo è che la McLaren, nel momento in cui andrà davvero al limite, probabilmente sarà fuori dai radar, a meno che non si presenti uno scenario particolare come quello in Ungheria, dove il cambio improvviso delle condizioni ha sorpreso una MCL39 che sembrava già destinata alla pole position, pure con un margine piuttosto ampio sulla concorrenza.

“Penso che le McLaren siano irraggiungibili. L’Aston Martin è sorprendentemente veloce. Quindi credo che la lotta per il terzo posto sia tra Aston Martin, Mercedes e noi”, ha spiegato Marko dopo la sessione, rimarcando come vede Red Bull ancora in lotta per il podio, soprattutto se in nottata i tecnici riusciranno a sistemare quelle difficoltà di bilanciamento che hanno rallentato i piloti.

Max Verstappen, Red Bull Racing

Max Verstappen, Red Bull Racing

Foto di: Mark Thompson – Getty Images

La speranza è, quindi, che il classico salto notturno tra il venerdì e il sabato consenta a Verstappen di compiere quel passo in avanti necessario per strappare la seconda fila e guadagnare il vantaggio della seconda fila, dato che al momento non è ancora chiaro se la corsa sarà influenzata o meno dall’acqua. Se dovesse restare asciutto, i team ipotizzano una strategia con una sola sosta con i compound più duri, ossia quelli con cui Red Bull si trova più a suo agio.

“Al momento dobbiamo risolvere il bilanciamento. Più dura è la mescola, meglio andiamo. E la gara sarà sicuramente una gara da media-dura a una sosta. Quindi le nostre speranze vanno in questa direzione. Credo che il quadro sia abbastanza chiaro: dobbiamo risolvere i nostri problemi di bilanciamento. Ma Alonso sembra davvero veloce”, ha aggiunto il consulente della scuderia anglo-austriaca, rimarcando la velocità mostrata dall’Aston Martin in questo venerdì.

La AMR25, vettura poco efficiente a livello aerodinamico, fa di queste piste dove può caricare le ali una sorta di toccasana per la sua competitività ed è per questo che Red Bull non sottovaluta quello che può essere il potenziale dell’Aston, anche se è fiduciosa di potersi giocare le sue carte se riuscirà a trovare quello step di setup. “Di solito ci serve fino al sabato per far funzionare il setup, quindi restiamo ottimisti. È uno scenario molto diverso dall’Ungheria, dove saremmo stati contenti di un quinto posto. Quel problema è stato risolto”.

“Ma resta il fatto che non è il nostro tipo di circuito. Guardiamo avanti: Baku e Monza dovrebbero adattarsi molto meglio alla nostra macchina”, ha aggiunto Marko, sottolineando che, come accaduto in altre circostanze in cui il venerdì il bilanciamento non è perfetto e i piloti faticano a sfruttare la soft, la RB21 sembra comportarsi meglio sul passo gara che sul giro singolo dove si è più al limite.

Leggi anche:

 

In questo articolo

Diventa il primo a sapere le novità e iscriviti per ricevere notizie in tempo reale via e-mail su questi temi

Iscriviti agli avvisi di notizie