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Carlos Passerini, inviato a Lecce
La squadra di Allegri passa prima con Gabbia e poi con Gimenez, ma in entrambi i casi interviene la Var. L’inglese la sblocca al 60′, primi tre punti
Il Diavolo respira. Il fiato resta corto, la tensione si mantiene alta, i problemi non sono risolti. Di certo servirà lavorare efficacemente sul mercato in questi ultimi giorni di fuoco, per provare a riempire le lacune, specialmente in attacco e in difesa. Ma dal campo arriva per lo meno un primo segnale di vita, dopo lo choc del debutto con la Cremonese: a Lecce, dopo un pessimo primo tempo, nella ripresa i rossoneri alzano il ritmo e passano con Loftus-Cheek e Pulisic. Di positivo anche il fatto che stavolta Maignan non abbia subito gol. Il gioco? Manca ancora fluidità, ritmo, iniziativa. E soprattutto manca un attaccante che la butti dentro, visto che anche ieri Gimenez ha fatto flop, dopo essere stato peraltro scaricato in diretta tv dal d.s. Tare, che a pochi minuti dall’inizio ha ammesso che il Milan sta cercando di scambiarlo con Dovbyk della Roma. È stato anche sfortunato, il messicano: un gol l’aveva pure segnato, ma in fuorigioco. La vita è così: quando va male, va male. Vedremo che succederà da qui a lunedì.
Nkunku firma per cinque anni, il Milan vince a Lecce
In attacco però qualcosa si è già mosso, ieri, a mille chilometri da qui, nella sede del club rossonero, dove Nkunku ha firmato il contratto per le prossime cinque stagioni. Un affare da circa 42 milioni di euro complessivi, fra i 37 milioni di parte fissa e i circa 5 milioni di bonus. «Un giocatore fantastico, farà grandi cose» garantisce Maresca, ormai suo ex allenatore al Chelsea. Oggi arriverà l’ufficialità, non un dettaglio visto il precedente di Boniface. Detto che Jimenez s’avvicina al Bournemouth per 25 milioni, ci sarà da lavorare in entrata perché va sistemato l’attacco e la difesa. Dietro, il profilo numero uno è Akanji: la proposta da 17 milioni più bonus potrebbe convincere il Manchester City, ma attenzione all’inserimento del Tottenham, che sembrerebbe in vantaggio. «Il cambio di modulo con la difesa a tre negli ultimi giorni ci ha messo un po’ in difficoltà, il giocatore non ha ancora risposto» ammette Tare, evidentemente sorpreso dal cambio tattico di Allegri che era partito con l’idea di un 4-3-3.
Contro i salentini Gimenez parte titolare perché Leao è ancora fuori per un problema muscolare mentre Pulisic non è al cento per cento. Di Francesco dall’altra parte schiera subito l’ex Camarda, il baby talento spedito in Salento per maturare: uscirà all’intervallo, senza lasciare il segno. Gabbia segna di testa su corner, ma la Var annulla per una spinta del difensore: l’arbitro Marinelli spiega al microfono, il Milan protesta, il pubblico di casa tira un sospiro di sollievo. Fra i 28mila c’è anche l’attrice inglese Helen Mirren, proprietaria di una masseria in zona, con tanto di maglia giallorossa.
Gimenez è in tilt: solo davanti a Falcone, mette fuori. Nella ripresa si riaccende, segna e dedica la rete a Jashari, che venerdì si è rotto il perone in uno scontro con lui, ma è ancora fuorigioco intercettato dal Var. Poi però Loftus-Cheek di testa su lancio delizioso di Modric spezza un digiuno che durava da un anno e mezzo, prima del bis di Pulisic su lancio di Maignan. Ora, la sosta. Benedetta. Perché servirà a distendere i nervi e provare a ragionare. Poi, due partite da non fallire: Bologna in casa e trasferta a Udine prima del trittico da brividi Napoli-Juventus-Fiorentina.
29 agosto 2025 ( modifica il 29 agosto 2025 | 23:08)
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