TITOLO: La ragazza del convenience store
AUTORE: Murata Sayaka
TRADUTTORE: Gianluca Coci
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2018
CASA EDITRICE: edizioni e/o
GENERE: Romanzo

Tratto direttamente da “La ragazza del convenience store”:

Starò molto attenta a non diffondere i miei geni inavvertitamente, fino alla fine dei miei giorni, così che possano estinguersi per sempre insieme a me.

RIASSUNTO DELLA TRAMA DI “LA RAGAZZA DEL CONVENIENCE STORE”

Furukura Keiko ha trentasei anni, è introversa e fatica a integrarsi nella società. Sin da bambina mostra atteggiamenti considerati “strani” per la sua età e sceglie di isolarsi, nel tentativo di non mettere a disagio i genitori e la sorella con i suoi comportamenti “anormali”.

Da adulta, decide di accettare un lavoro part-time in un konbini, un convenience store aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ben presto scopre che quello è il suo mondo ideale: un universo fatto di regole chiare, dove tutto può essere appreso, ripetuto e automatizzato. In quel sistema ordinato, perfino una persona come lei riesce a sentirsi a proprio agio.

La routine perfetta di Furukura viene però stravolta dall’arrivo di un nuovo collega: uno scansafatiche che sogna di arricchirsi lanciando improbabili business online e che non nasconde la sua visione pessimista e sessista della società, descritta da lui come ferma all’epoca preistorica.

Eppure, sarà proprio l’incontro con questo elemento di disturbo a spingere Furukura a riflettere su se stessa e a trovare, finalmente, la sua vera identità.

COSA MI HA SPINTO A LEGGERE “LA RAGAZZA DEL CONVENIENCE STORE”?

“La ragazza del convenience store” è stato in realtà il mio primo incontro con Murata Sayaka, grazie al consiglio della mia amica Daria. Già allora, alla prima lettura, il romanzo mi aveva colpito profondamente, lasciando una traccia indelebile e spingendomi a riflettere sul peso che la società esercita sull’individuo.

Dopo aver letto anche “Vanishing World” e “Parti e Omicidi“, ho deciso di tornare a questo testo. Rileggendolo oggi, con uno sguardo più consapevole, mi è più chiaro come i messaggi di Murata si sviluppino in continuità: i temi che qui emergono in nuce diventano più radicali e complessi nei suoi romanzi successivi.

LA RECENSIONE DI “LA RAGAZZA DEL CONVENIENCE STORE

Prima di entrare nel vivo della recensione, credo sia utile chiarire alcuni punti che aiutano a comprendere meglio il romanzo e il suo contesto. Sayaka Murata ha infatti tratto ispirazione da un’esperienza diretta: per diversi anni ha lavorato come commessa in un konbini, i tipici minimarket giapponesi aperti 24/7.

Il termine stesso konbini deriva dall’inglese convenience store (negozio di convenienza). Sono punti vendita che offrono di tutto: cibi pronti, snack, bevande, articoli di uso quotidiano, fino a capi base come calzini o camicie.

Il significato del titolo originale

Il titolo originale è “Konbini ningen”, traducibile come “Konbini persona”. Non vi è quindi una particella di possesso che indichi “la persona del konbini”. Già da questa scelta possiamo cogliere l’intento di Murata: la persona e il konbini diventano un tutt’uno, un’identità indissolubile. Una sfumatura che, a mio avviso, è essenziale per comprendere appieno il significato profondo del romanzo.

Gamobu - La ragazza del convenience store di Murata Sayaka pubblicato da edizioni eo - Recensione - Club del Libro

Amazon price updated: 18 Agosto 2025 21:22Furukura Keiko: una vita scandita dalla routine

La protagonista, Furukura, ha costruito la sua esistenza su una routine ferrea. Da diciotto anni si sveglia alla stessa ora, fa colazione al konbini e vive una vita senza grandi svaghi né relazioni. Fin da bambina ha mostrato comportamenti giudicati “strani”, al punto che la domanda che le viene posta più spesso è: “Perché non riesci a comportarti normalmente?”.

Per Furukura, però, il suo modo di essere è naturale. È solo quando inizia a lavorare nel konbini durante gli anni universitari che trova finalmente un senso di appartenenza: in quell’ambiente tutto è regolato, chiaro, ripetibile. Per la famiglia questo è inizialmente motivo di sollievo, salvo diventare col tempo fonte di preoccupazione: quel lavoro part-time è l’unico che Furukura abbia mai avuto, e non riesce a staccarsene.

Il peso delle aspettative sociali

Con l’arrivo di Shiraha, un uomo di 35 anni svogliato, disilluso e senza prospettive, il romanzo mette a fuoco la critica sociale di Murata. Entrambi i personaggi sono considerati reietti da una società che impone ruoli precisi: l’uomo deve fare carriera e mantenere la famiglia, la donna deve sposarsi, accudire marito e figli, prendersi cura della casa.

Chi non si conforma è marchiato come anomalo, “guasto” rispetto all’ingranaggio collettivo. Attraverso Furukura e Shiraha, Murata denuncia l’eccessiva rigidità di una società che tratta gli individui come robot programmati per soddisfare aspettative.

Normalità, identità e il prezzo da pagare

Il romanzo mette a nudo il peso delle pressioni sociali: amici, famiglie, colleghi ed educatori chiedono continuamente agli individui di aderire a una “normalità” che in realtà è solo una costruzione sociale. Ma cosa significa davvero essere normali?

Chi non si adatta viene escluso, deriso, annullato. È una riflessione potentissima, resa ancora più attuale dal nostro presente iper-digitale, in cui sui social mostriamo vite patinate, spesso lontane da ciò che siamo davvero. Murata ci ricorda quanto sia facile perdere di vista la nostra vera identità inseguendo l’approvazione altrui.

Il konbini come spazio di salvezza

Per Furukura, invece, la felicità risiede proprio nell’integrazione totale con il konbini. È lì che si sente viva, utile, finalmente a suo agio. Per lei, il konbini non è un semplice lavoro: è la sua vita stessa, e nulla esiste al di fuori di quel microcosmo perfettamente regolato.

Un riconoscimento importante

Vale la pena ricordare che “La ragazza del convenience store” ha vinto nel 2016 l’ambito Premio Akutagawa, il più importante riconoscimento giapponese per scrittori emergenti. Un premio che sottolinea non solo il valore letterario dell’opera, ma anche l’impatto sociale e culturale che Murata è riuscita a generare con la sua voce unica.

A CHI CONSIGLIO “LA RAGAZZA DEL CONVENIENCE STORE”?

Se avete già letto altri romanzi di Murata Sayaka, “La ragazza del convenience store” è una tappa imprescindibile.

Se invece non conoscete ancora questa autrice e siete lettori che amano storie capaci di smascherare le contraddizioni della società contemporanea, questo romanzo è un punto di partenza perfetto.

Con la sua scrittura diretta e chirurgica, Murata costruisce personaggi e atmosfere che lasciano un senso di disagio, spingendoci a riflettere su cosa significhi davvero essere se stessi. I suoi libri non offrono risposte semplici, ma ci invitano a guardare più a fondo dentro noi stessi e nel mondo che ci circonda.

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"La ragazza del convenience store"

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