PARMA – È libero Salvatore Raimondi, l’uomo che, insieme a Mario Alessi, rapì il piccolo Tommaso Onofri, la sera del 2 marzo 2006 a Casalbaroncolo di Parma. Raimondi ha finito di scontare i vent’anni di carcere che gli erano stati inflitti in abbreviato per il rapimento del bimbo di 18 mesi. Lo scrive la Gazzetta di Parma. Non era stato ritenuto responsabile dell’omicidio, fu il primo a confessare ed era in semilibertà dalla scorsa estate.

In realtà Raimondi aveva finito di scontare la pena per il caso Onofri già nel 2022, ma era rimasto in carcere per una successiva condanna, arrivata nel 2018, a tre anni e mezzo per estorsione nei confronti di un altro detenuto. Nelle scorse settimane, poi, l’uscita dal carcere di Forlì.

“Prima o poi me l’aspettavo, visto che era già in semilibertà. Che si goda la sua vita, noi invece siamo condannati per sempre”, è il commento della madre del piccolo Tommy, Paola Pellinghelli, intervistata dalla Gazzetta. Il padre del bimbo, Paolo Onofri, è morto nel 2014: era in coma dal 2008, quando fu colpito da un infarto.

Il rapimento e la morte di Tommy

La sera del 1° aprile 2006, a un mese dal rapimento e dopo intense indagini, furono arrestati Raimondi, Alessi e la compagna di quest’ultimo, Antonella Conserva. A poche ore di distanza, il ritrovamento del corpo del bimbo, in un casolare. Alessi, che aveva lavorato come manovale nella ritrutturazione della casa degli Onofri, è condannato in via definitiva all’ergastolo per il rapimento e l’uccisione, Conserva sta scontando 24 anni per il sequestro.

I giudici del tribunale di Parma, al processo, dettero credito versione dei fatti di Raimondi: fu lui che sfilò il piccolo Tommy dal seggiolone e lasciò un impronta sul nastro adesivo con cui fu legata tutta la famiglia, ma fu Mario Alessi ad uccidere il bambino.