È stato un venerdì davvero complicato per la Ferrari che, nelle prime due sessioni di prove libere del Gran Premio d’Olanda, non è riuscita a sistemare la vettura come pensava. Una SF-25 instabile e incapace di gestire alcune curve. L’anteriore è troppo debole, benché il team abbia spostato il bilanciamento verso l’avantreno. Oggi l’ultima occasione per trovare l’equilibrio corretto dopo lo studio al simulatore della notte.

Ferrari cerca la quadra che non sembra arrivare

Le due Rosse sono pronte a scendere in pista. I ferraristi sono a bordo delle vetture, pronti a partire quando il team lo riterrà corretto. In questo momento la pista è ancora molto “verde”, pertanto il Cavallino Rampante sta temporeggiando. Dopo una decina di minuti dall’inizio della sessione Hamilton abbandona la pitlane. Lo fa con un set di Pirelli cerchiate di bianco nuove di pacca.

L’inglese sembra preparare con estrema calma il giro, per non sovraccaricare le coperture, ma in realtà si tratta solamente di un installation lap, in quanto torna subito ai box senza nemmeno tagliare il traguardo. Anche Charles abbandona la corsia bo,, sempre con le Hard, e pure lui torna in garage dopo aver saggiato le condizioni del tracciato. Dieci minuti più tardi le due Rosse sono pronte: inizia l’azione in pista.

Gomme Medium per testare le modifiche sulla messa a punto. Un solo giro di preparazione, poi via con il primo push. Anzitutto va detto che, sebbene le due tornate non siano molto spinte, anche senza fare il massimo si nota la tendenza al sottosterzo che continua a farsi sentire. Si procede pertanto a raffreddare le coperture per poi lanciarsi nuovamente. Hamilton parla del sistema ibrido per gestire meglio l’energia nell’arco della tornata.

Senza dubbio l’aggressività sale nel secondo tentativo e con essa qualche problemino. Il punto più difficile resta curva 10, dove la carenza di rotazione limita fortemente il rendimento. Pure la nove non è buona, dove lascia per strada due decimi. Va detto che alla chicane 11-12 la stabilità pare leggermente migliore, ma per il momento la performance delle vetture italiane resta lontana. Leclerc si lamenta pure del traffico.

Piccoli miglioramenti in attesa del test con le gomme da qualifica

Un ritocco sospensivo per Leclerc e ancora pista: questo lo scenario per il team italiano che, quando mancano 22 minuti al termine delle Fp3, sta ancora cercando di sistemare il setup della SF-25. Charles si lancia e questa volta, malgrado le coperture usate, mostra un grado di aderenza superiore. Abbassa il crono di 4 decimi e si mette sui tempi di Lewis. Anche in questo caso sarebbe interessante capire l’utilizzo delle mescole.

Ci riferiamo all’attivazione e alla necessità di centrare la temperatura target. Bozzi fornisce una serie di suggerimenti relativi all’handling: un vero e proprio coaching per sfruttare al massimo ogni curva, capire dove sacrificare qualcosa per poi raggiungere un rendimento complessivamente migliore. Anche Lewis torna in pista, ma abortisce il suo giro per traffico e qualche errore di troppo. Le due Ferrari ai box.

Un altro piccolo passo in avanti sembra esserci, benché, almeno per quanto riguarda le performance e la guidabilità con le Medium, non pare affatto sufficiente per inserirsi nella lotta che conta. Attendiamo il riscontro con le Soft a breve. L’extra aderenza offerta dalle Pirelli più morbide del lotto, di fatti, potrebbe aiutare la vettura italiana a trovare una spinta maggiore comprendo qualche difetto per avvicinarsi alla vetta.

Zandvoort indigesta per la SF-25

Ecco l’ultimo run con le Soft: un esame importante che va messo in onda senza errori. Si cura parecchio la track position per avere pista più o meno libera. Charles esce per primo e si lancia. Il giro del monegasco è piuttosto pulito, tranne che per un eccesso di rotazione nel T3. Purtroppo però, pare proprio che la monoposto italiana non riesca a estrapolare rendimento dall’auto, in quanto il ferrarista perde tempo in tutti i settori.

Anche Lewis è in forte difficoltà e, come il compagno, non trova la performance. Nel suo caso l’auto pare pure più nervosa. L’inglese parla delle gomme e del fatto che la preparazione al giro push non era quella adeguata. E in effetti 1,4 secondi da Norris sono un distacco troppo alto. Stesso discorso per Leclerc, che, sebbene abbia gestito un filo meglio le cose, è comunque a quasi un secondo dal leader inglese.

Due giri per raffreddare le coperture e via con l’utilissimo intento. Scenario che non cambia lo stato delle cose: la SF-25 resta sottosterzante e instabile in determinati punti del tracciato. Inoltre non riesce ad accedere alla massima prestazione delle gomme. Un quadretto mica male, specie pensando che la prossima sessione della giornata è probabilmente la più importante: la qualifica…

Classifica Fp3 GP Olanda 2025:

  • Lando Norris (McLaren)
  • Oscar Piastri (McLaren)
  • George Russell (Mercedes)
  • Carlos Sainz (Williams)
  • Max Verstappen (Red Bull)
  • Charles Leclerc (Ferrari)
  • Alexander Albon (Williams)
  • Lance Stroll (Aston Martin)
  • Isack Hadjar (Racing Bulls)
  • Fernando Alonso (Aston Martin)

GP Olanda 2025: Resoconto Fp2

Ferrari non è stata in grado di attivare le gomme, portarle in temperatura e gestire al meglio la finestra di utilizzo. È questo, in breve, il resoconto della prima sessione di prove libere olandesi, dove mancava grip e, di riflesso, si è manifestata una certa instabilità. Nella pausa prima delle FP2 i tecnici hanno lavorato per risolvere questa situazione e tra poco capiremo se ci sono effettivamente riusciti.

Ferrari con le Hard resta instabile

Le Rosse abbandonano la pitlane. Per questo primo stint il team di Maranello ha scelto le Pirelli cerchiate di bianco. Si testerà, pertanto, ancora una volta il setup e l’attivazione delle coperture più dure del fine settimana. Il tempo è uggioso e poco prima della sessione sono cadute alcune gocce di pioggia che continuano a fare presenza in alcune parti del tracciato olandese. Se ne parla in radio, per capire cosa fare.

Nel mentre si passa alla mode push e si procede con il primo tentativo, sebbene gli ingegneri di pista consiglino molta prudenza al volante. Dopo qualche titubanza sul da farsi, il muretto box italiano ha deciso di restare in pista al momento. Per ora il tracciato resta asciutto, benché il grado di aderenza a disposizione, ovviamente, sia davvero molto basso. La scelta sulle Hard potrebbe non essere casuale.

Meglio non sprecare mescole utili in una sessione che, per il momento, non può offrire dati molto indicativi. Ancora una volta Lewis parte con più feeling, mostrando una precisione maggiore al volante. Dopo qualche minuto si torna a parlare di pioggia: a quanto pare uno scroscio potrebbe arrivare presto. Ciò malgrado, dopo un cool down lap si torna a spingere. Dare un giudizio momentaneo sulla SF-25 è piuttosto complicato.

Oltre alle condizioni particolari, infatti, c’è pure un grande traffico. Va comunque detto che, osservando il volante delle Rosse, si nota tanta instabilità e in molte curve i due ferraristi perdono l’apice. Proprio mentre si commenta la situazione, Stroll si pianta nel T1 con la sua AMR25. Bandiera rossa e tutti in garage. Ferrari ne approfitta per discutere nei box e capire come muoversi al meglio nella sessione in divenire.

Ferrari trova rendimento con la Soft

Una decina di minuti per concedere agli steward di sistemare la pista e l’azione prende nuovamente corpo. Per il momento il tempo regge e pure un pallido sole si fa spazio tra le nuvole, ma entrambe le SF-25 restano in garage. Lewis scende addirittura dall’auto, approfittando del problema di Isaak Hadjar che si deve arrendere a un guasto abbandonando la sua monoposto in pista.

Virtual Safety Car: l’azione prosegue mentre i commissari ritirano la VCARB01 del pilota franco-algerino. Scoccata la mezz’ora, Leclerc abbandona la corsia box. Lo fa ancora con gli pneumatici Hard. Bozzi fa sapere al monegasco che può spingere. Due minuti più tardi pure Hamilton è di nuovo in azione, benché nel suo caso la vettura numero 44 monti un set di coperture Soft. L’inglese al primo tentativo va nuovamente in testacoda.

Senza dubbio le condizioni non aiutano, ed è un peccato perché lo stesso Adami sostiene come il giro fosse molto buono prima dello spin. Nel frattempo, dopo aver collezionato un altro giro con le gomme bianche, Leclerc passa dai box per farsi montare le Soft. Si lancia e il livello di grip questa volta pare decente. Tuttavia si becca tantissimo traffico e si lamenta di essere “fuori fase” con la track position.

Il muretto sostiene che non sia così. Fatto sta che non riesce ad esprimere tutto il potenziale. Nel frattempo Lewis chiude il giro e si posiziona in sesta piazza. Si passa pertanto a un doppio giro per raffreddare le gomme, ma la sessione viene ancora una volta stoppata: red flag per il botto di Alexander Albon. La Rossa sembra avere fatto un passo avanti con le gomme, ma non è ancora sufficiente.

Analizziamo il comportamento di Hamilton nel suo tentativo migliore con la gomma Pirelli a banda rossa. In curva 1 la SF-25 è un po’ instabile sull’avantreno. A tal proposito si notano quei piccoli colpetti sul volante per migliorare la rotazione. Alla piega numero 2 l’auto numero 44 si comporta bene, idem alla 8. Al contrario, alla 9 perde il posteriore in uscita esattamente come alla 10, aspetto che rallenta la trazione.

Per la chicane le cose vanno meglio: non è ottima, ma buona parte di quei decimi che la Ferrari perdeva in precedenza vengono recuperati. Le vetture italiane provano ancora una volta il giro secco per capire se il rendimento possa migliorare. Le cose però non cambiano e pertanto si torna ai box. L’animo dei piloti non è un granché, visto che le performance sono lontane da quanto sperato.

Le cause di una Ferrari non in palla

Chiusa questa parentesi, Lewis passa alle prove high fuel negli ultimi 6 minuti di sessione. Le gomme sono Hard, con le quali il britannico somma in totale 6 passaggi. Anche Charles si propone anche se “indossa” le coperture Soft, con cui mette assieme 3 giri lanciati consecutivi. Analizzare i tempi è complicato in questo momento: meglio tirare le somme generali sul comportamento dell’auto italiana.

Le cause di questo distacco dalla vetta nelle FP2 paiono essere due. Da una parte l’eccessiva sensibilità ai cambiamenti di setup. Le Rosse, infatti, sono passate da un atteggiamento sottosterzante nella prima parte a un sovrasterzo evidente nella seconda. In curve come la 9 o la 10 la vettura proprio non vuole funzionare. L’anteriore resta problematico, malgrado il team abbia aggiunto downforce. Non bene.

L’altra motivazione, in buona parte legata alle coperture, resta da valutare con molta attenzione. Bisogna capire quanta percentuale di causa abbiano con precisione, tenendo presente che l’eccesso di rotazione potrebbe proprio derivare dall’overheating al retrotreno. Settore più difficile? Senza dubbio il T2. La notte porterà consiglio, si spera…

Classifica Fp2 GP Olanda 2025:

  • Lando Norris (McLaren) 1:09.890
  • Fernando Alonso (Aston Martin) +0.087s
  • Oscar Piastri (McLaren) +0.089s
  • George Russell (Mercedes) +0.384s
  • Max Verstappen (Red Bull) +0.588s
  • Lewis Hamilton (Ferari) +0.848s
  • Yuki Tsunoda (Red Bull) +0.905s
  • Charles Leclerc (Ferrari) +0.944s
  • Franco Colapinto  (Alpine) +1.067s
  • Niko Hulkemberg (Stake) +1.190s

Resoconto Fp1 GP Olanda

Ferrari si presenta a Zandvoort con la voglia di fare bene. L’obiettivo è chiaro: dare continuità di rendimento e cancellare la parentesi ungherese, dove la vettura numero 16 ha sofferto di problemi. La Scuderia ha fatto sapere che, dopo gli esami del caso, non è stato riscontrato alcun danno al telaio, che resta quello di Budapest. Con le FP1 inizieremo a capire che tipo di setup ha scelto la squadra modenese.

Ferrari sovrasterzante per proteggere l’anteriore

Le due Rosse scendono in pista. Entrambe le auto montano un set di pneumatici Pirelli a banda gialla, mentre il cambio è settato sul GX position 2, mappatura utile per avere una trasmissione piuttosto rapida nel suo lavoro. Con le Medium la Ferrari testerà la bontà del lavoro svolto sulla messa a punto. In questo momento il cielo olandese è variabile e dopo un giro di assaggio si passa alla modalità push.

Le Rosse mostrano un bilanciamento di base buono: pochissime correzioni e un livello di aderenza accettabile considerando lo stato della pista. Attendiamo però, in quanto fino ad ora si tratta del primo approccio. In questo caso è il britannico a mostrare più confidenza, sebbene Leclerc sia stato piuttosto conservativo nel suo giro. Dopo un passaggio per raffreddare le coperture Charles si lancia nuovamente per abbassare il suo tempo.

In radio non si parla di particolari correzioni alla guida. Semplicemente, Adami e Bozzi hanno fatto notare i punti dove si può migliorare in base ai distacchi sulla McLaren. C’è tanto traffico e al momento il muretto box della Rossa non è riuscito a fornire una buona track position. Si lancia pure Lewis che però perde la vettura nel T1 spiattellando le gomme. Per fortuna il testacoda non porta alcun danno.

Come primo approccio sembra che il team di Maranello abbia deciso di costruire il setup per proteggere il front-end, esattamente quello che avevamo scritto nella nostra consueta preview. A conferma di quanto detto vediamo l’atteggiamento sovrasterzante delle SF-25, sia in uscita che a centro curva, specialmente verso la fine del giro. Potrebbe pure esserci un leggero overheating, elemento assolutamente da evitare nel contesto olandese.

Ferrari non attiva bene le gomme medium

Il primo run è stoppato dall’incidente di Antonelli: bandiera rossa. Troppa foga per l’italiano, che resta insabbiato ed è costretto a ritirarsi prematuramente dalla sessione. Dopo la breve pausa, il monegasco torna subito in pista. Nei box è arrivato un ritocco al carico anteriore per rifinire l’equilibrio. Charles cerca una buona posizione in pista per mettere assieme un tentativo pulito. Mentre si lancia, anche Hamilton esce dal garage.

Interessante il team radio del monegasco dopo il primo giro: sul canale si parla di gomme e della finestra di funzionamento, che non è corretta. Per questo il ferrarista chiede qualche consiglio per i target da raggiungere, ma il muretto non sa cosa consigliargli. Si continua pertanto con il programma di lavoro stabilito. La warm-up strategy è molto importante in Olanda, fattore che determina fortemente il livello di grip.

Pare pertanto che ci sia qualche problemino con l’outlap, perché le coperture tendono a salire troppo di temperatura, come previsto. Anche per questo, dopo aver accumulato un paio di tentativi, Charles prende la via della pitlane. Pure Lewis lo segue a ruota. Va detto che l’inglese ha anche una leggera carenza di rotazione, con una scelta di setup leggermente diversa. Inoltre possiamo aggiungere altro.

In questa seconda sgambata in pista, dove le monoposto hanno spinto maggiormente, abbiamo notato una certa instabilità specie nelle curve 11 e 12. Una situazione emersa probabilmente in gran parte per l’incapacità di le coperture. Ancora una volta nei box, gli ingegneri cercano di comprendere analizzando i dati. Dopo 3 minuti si torna in pista, ma questa volta le Pirelli sono cerchiate di rosso.

Anche con le Soft il grip resta carente

Osservando il comportamento delle SF-25, in questo caso dotate dell’extra grip fornito dalle Soft, pare che l’atteggiamento della vettura sia maggiormente sottosterzante. Resta una certa instabilità che complica un po’ le cose. Va detto che in questo momento si sta testando al massimo la monoposto e trarre conclusioni affrettate non è saggio. Si procede con un doppio giro per abbassare la temperatura delle gomme con un passaggio in pitlane.

Possiamo notiamo come Charles cerchi una traiettoria a “U” nel primo settore, mentre nel T2 l’avantreno non è perfetto. Bene curva 7 e 8, carenza di rotazione alla 10, alla 11 prende il cordolo, mentre alla 13 lo manca. La trazione è migliorata rispetto al primo run, ma l’attivazione delle coperture resta piuttosto complicata. Pariamo di un aspetto che a tutti i costi va corretto per sfruttare l’aderenza.

Nella tornata successiva le cose non cambiano. Resta un instabilità nel “buttare dentro” la curva il front-end. Piega 7 e 8 restano simili, mentre alla 10 Charles perde davvero tanto. Idem nella chicane 11-12, dove il ferrarista cerca di fare il possibile nella fase di inserimento, mostrando però un cambio di direzione critico. Alla fine del secondo giro gli viene chiesto se può fare un solo cool down per poi realizzare una mini simulazione gara.

Leclerc si oppone, sostenendo che hanno problemi più grandi rispetto alle prove high fuel. E in effetti non ha tutti i torti. La situazione di Hamilton è del tutto equiparabile a quella del compagno. Serve un passo avanti sulle gomme che, durante la prima sessione di prove libere, Ferrari non è stata capace di amministrare come doveva. Una sessione difficile, nella quale correggere le cose non era possibile.

Il team dovrà studiare molto bene tutti i dati raccolti per capire come accedere alla corretta finestra di utilizzo delle coperture. Sarà cruciale farlo, altrimenti il rendimento della SF-25 sarà molto lontano da quello richiesto. Negli ultimi dieci minuti il team si dedica alle prove con tanta benzina a bordo. Le cose sembrano migliori, sebbene il passo non sia buono come quello McLaren. Attendiamo le Fp2 per saperne di più.

Classifica Fp1 GP Olanda:

  • Lando Norris (McLaren) 1:10.278
  • Oscar Piastri (McLaren) +0.292s
  • Lance Stroll (Aston Martin) +0.501s
  • Fernando Alonso (Aston Martin) +0.563s
  • Alexander Albon (Williams) +0.893s
  • Max Verstappen (Red Bull) +0.940s
  • George Russell (Mercedes) +1.108s
  • Carlos Sainz (Williams) +1.180s
  • Gabriel Bortoleto (Stake) +1.231s
  • Pierre Gasly (Alpine) +1.335s