Edizione particolarmente entusiasmante quella di quest’anno del Tour de l’Avenir, la corsa più prestigiosa per gli U23, considerata un po’ il Tour de France della categoria. Entusiasmante non solo per la vittoria all’ultima semitappa a cronometro, ma anche per il podio finale, occupato da Paul Seixas (Deacthlon-AG2r), vincitore con 40″ di vantaggio su Jarno Widar (Lotto) e 44″ su Jorgen Nordhagen (Visma-LAB), tre giovani che sono considerati già dei talenti generazionali.
In particolare Seixas, il più giovane dei tre (18 anni) è ormai ritenuto la speranza francese per spezzare il digiuno trentennale di vittorie in un grande giro, l’ultima quella al Tour de France di Bernard Hinault nel 1985. Seixas ha già conquistato il titolo mondiale U23 a cronometro l’anno scorso, oltre alla Liegi U23 ed un altro tot di vittorie tra cui il Lunigiana. Quest’anno è passato direttamente nella squadra WT della Decathlon, senza ottenere per ora vittorie, ma andandoci molto vicino da subito, con due secondi posti di tappa al Tour of the Alps, il 2° alla Paris-Camembert, ma sopratutto un 8° posto in classifica generale al Critérium du Dauphiné, che la dice lunga sulle capacità eccezionali di questo 18enne molto polivalente.
La vittoria al Tour de l’Avenir è arrivata anche in condizioni non ottimali, essendo Seixas sofferente di una fastidiosa tosse da due settimane, strascico della malattia per cui ha dovuto saltare il Tour de l’Ain ai primi di agosto, a dimostrazione che, come lui stesso ha dichiarato, “anche al 90% sono riuscito a vincere il Tour de l’Avenir”. Impresa non da poco se si considera che lo ha fatto davanti due talenti anche loro considerati eccezionali come Jarno Widar, scalatore formidabile con anche notevole spunto, e Jorgen Nordhagen, norvegese proveniente dallo sci di fondo, che da anni sorprende tutti nei test per i valori che riesce ad esprimere.
Seixas è anche considerato molto maturo mentalmente per la sua età, tanto che Thomas Voeckler, CT della nazionale francese, lo vuole convocare per i prossimi mondiali, come spiegato con il suo solito stile diretto: “Per me è un corridore selezionabile. Me ne frego della sua età. Lo scopo è fare la cosa migliore per lui e per gli interessi della nazionale francese, senza per forza pensare a corto termine. Il mio lavoro è anche lavorare di concerto con le persone che lo supportano“.
Selezione per i mondiali, sicuramente dovuta al numero fatto all’Avenir, che cambia il programma del lionese, il quale doveva affrontare il giro del Lussemburgo e il giro del Guangxi, ed invece passerà di livello correndo Europei e Lombardia, la sua prima classica monumento in carriera.