Negli ultimi giorni Serena Enardu è tornata a parlare apertamente della sua vita privata, intrecciando due temi che le stanno particolarmente a cuore: l’esperienza all’estero del figlio Tommaso e l’assenza per quest’ultimo di una figura paterna. Attraverso una serie di storie Instagram, l’ex tronista ha raccontato senza filtri (forse con qualcuno) difficoltà, delusioni e insegnamenti di un percorso che non è stato solo di crescita per il ragazzo, ma anche per lei come madre.
Serena Enardu racconta la verità sull’esperienza americana del figlio Tommaso
Quando nel 2022 Serena Enardu raccontò ai follower che il figlio Tommaso avrebbe trascorso quasi un anno a Los Angeles per un programma di studio, molti pensarono a una classica “high school experience”. L’ex tronista spiegò che il ragazzo avrebbe vissuto in una famiglia americana e che avrebbe affrontato da solo la quotidianità oltreoceano. Oggi, a distanza di tempo, l’ex gieffina ha svelato nelle sue stories di Instagram che la realtà non è stata così idilliaca.
Il malessere durante il soggiorno all’estero: cosa è successo davvero
Secondo quanto raccontato dall’ex gieffina, Tommaso al suo ritorno avrebbe vissuto periodi di forte malessere, che lei inizialmente aveva attribuito alla normale nostalgia. Solo in un secondo momento ha scoperto che la famiglia ospitante non aveva mostrato particolare empatia nei confronti del ragazzo.
In più, la referente americana del programma gli avrebbe fatto pesare il suo disagio, arrivando persino a minacciarlo di essere spostato in un’altra casa se avesse parlato troppo. Una situazione difficile, che Serena ha condiviso per dare un avvertimento a chi sta per intraprendere un percorso simile.
Famiglie ospitanti e business degli scambi culturali: il racconto di Serena
Nelle sue parole emerge anche una riflessione sul sistema delle famiglie ospitanti. Serena Enardu sostiene che oggi, più che un gesto di accoglienza, in alcuni casi l’ospitalità sia diventata un business.
Alcune famiglie, infatti, accetterebbero studenti per ragioni economiche e non per offrire un’autentica esperienza di vita. Secondo la Wep, l’associazione che gestisce i programmi di scambio culturale, le famiglie ospitano volontariamente e non ricevono alcun rimborso. Ma la percezione di Serena è stata diversa.
La delusione verso la giustizia italiana
Parlando delle difficoltà incontrate negli anni, Serena Enardu ha poi confessato di non avere fiducia nella giustizia italiana. In passato, quando avrebbe potuto denunciare situazioni legate al disagio del figlio, ha scelto di non farlo perché “una volta che Tommaso è stato meglio non ho avuto più voglia di affidarmi alla legge”.
Ha aggiunto che già in altre vicende personali si è sentita delusa dai tempi e dall’inefficacia delle procedure, motivo per cui non avrebbe mai pensato di coinvolgere anche le autorità americane.
La confessione sul padre assente di Tommaso: “Meglio crescerlo senza di lui”
Oltre al racconto sull’esperienza americana, Serena Enardu ha toccato anche il tema più delicato del padre di Tommaso. In più occasioni aveva mantenuto il riserbo sull’argomento, ma oggi ammette: “È stato più facile crescerlo senza di lui”.
Nonostante l’assenza di una figura paterna stabile, Tommaso ha potuto contare sull’amore della madre e sul sostegno di altre figure familiari. In particolare, Pago, ex compagno di Serena, ha rappresentato un punto di riferimento affettivo costante.
La stessa Serena lo ha riconosciuto più volte, raccontando come la serenità di Tommaso sia stata garantita anche grazie a questo legame.