Un contenzioso giudiziario durato otto anni. Oggi, lunedì 1 settembre, è previsto lo sfratto per i gestori dell’Antico Caffè Greco in via dei Condotti. Il braccio di ferro nelle aule giudiziarie è andato avanti con l’ospedale israelitico, proprietario del locale.
La sentenza della Cassazione
Nel 2024 la Cassazione già si era espressa, rendendo definitivo l’abbandono forzato. In questo modo, venne data ragione alla proprietà, alla quale venne riconosciuto il diritto a rientrare nei locali, il cui contratto di locazione è scaduto nel 2017.
La posizione dei gestori
Carlo Pellegrini, uno dei gestori, all’Adnkronos ha parlato di una sentenza “un po’ pilatesca, perché da un lato dice che non si può impedire al locatore di intimare lo sfratto ma dice anche che il Caffè Greco deve stare lì dove sta, per il vincolo storico-culturale. Abbiamo fatto un’offerta di affitto annuale più alta di quanto previsto dal loro piano di risanamento ma l’hanno rifiutata”. In più, ha insistito: “Ci faremo trovare con i nostri avvocati, certamente, dopo 8 anni che combattiamo questa battaglia”. Aggiungendo, così, che la vicenda non si chiuderà oggi.
La replica della proprietà
In questo calderone, tra le altre cose, sono entrati anche i mobili e i quadri che da sempre si trovano all’interno del Caffè Greco e che sono sottoposti a vincolo. “Per questioni legate alla sicurezza dell’impianto elettrico li abbiamo spostati temporaneamente e comunque quadri e mobili sono nostri, li abbiamo comprati”. D’altro canto l’avvocato Ugo Limentani, che insieme con i colleghi, avvocato Enzo Ottolenghi, Pasquale Frisina e il professor Alberto Gambino ha assistito l’ospedale israelitico nella lunga battaglia giudiziaria, ha specificato: “I gestori hanno portato via lo storico arredo del Caffè Greco adducendo motivi di salvaguardia ma c’è un vincolo di inamovibilità su mobili e quadri, quindi devono essere restituiti alla loro sede”.
E ancora: “L’intero Caffè Greco fu sottoposto a vincolo come bene di particolare importanza storico-culturale nel 1953, insieme a licenza e mobili, che quindi non possono essere asportati per vincolo di legge. In tutti questi anni abbiamo chiesto ai gestori di esibire i titoli di proprietà. Ad ogni modo – ha proseguito Limentani – qualora anche siano loro gli effettivi proprietari, gli arredi devono tornare alla loro storica sede, e poi i gestori saranno indennizzati”.
Il Caffè Greco a rischio sfratto
Pellegrini, infine, ha segnalato. “Magari ci sposteremo temporaneamente da un’altra parte”, facendo capire che questa storia potrebbe non concludersi oggi. “Il rischio semmai – ha concluso – è che ognuna delle parti metta il proprio veto e il locale resti chiuso ancora molto tempo”.