Toto Wolff ha fugato ogni dubbio dopo il GP d’Olanda a Zandvoort: la Mercedes continuerà nel 2026 con la coppia George Russel – Kimi Antonelli. Il numero uno del team di Brackley ha spiegato che non ci saranno grandi annunci a Monza, perché la scelta è già fatta e non è più un segreto: si prosegue con entrambi, restano solo da limare dei dettagli del nuovo accordo di Russell, che pare abbia chiesto un sostanziale aumento del suo compenso.
Scelta di buon senso, guardando al 2026. Russell, investito del ruolo di leader dopo l’addio di Hamilton, sta vivendo la sua miglior stagione in F1: finora ha conquistato sei podi e soprattutto la vittoria di Montreal, firmata con autorevolezza e gestione matura nei momenti critici. È la prova che l’inglese può essere l’asse attorno a cui costruire il futuro. Accanto a lui resta Antonelli, rookie dal grande talento. L’italiano ha già dato qualche assaggio di cosa è capace di fare, ma il rovescio della medaglia è la fisiologica altalena di un esordiente: dopo l’acuto della Sprint Pole a Miami e del primo podio a Montreal, l’estate ha presentato il conto tra contatti, penalità e un paio di ritiri pesanti. A Zandvoort, questa domenica, pur avendo un buon ritmo e la possibilità di fare punti, ha chiuso sedicesimo dopo ben due penalità, una rimediata nel contatto con Leclerc e l’altra, subito dopo, per eccesso di velocità in corsia box. In Mercedes sanno che Kimi è molto più di questo e il suo posto per il 2026 non è stato mai davvero in discussione.
La continuità vale doppio. Per prima cosa, consente a Brackley di sviluppare la vettura del prossimo anno con riferimenti tecnici e umani stabili, evitando di riaprire la pagina “ambientamento” nel pieno di regole nuove. E, altra cosa importante, definisce ruoli chiari. Russell come riferimento sul passo gara e nella direzione tecnica; Antonelli libero di correre e imparare, con un perimetro meno ingombrante di attese e marketing, tema che Wolff ha citato espressamente tra gli aspetti da riequilibrare.
Mercato piloti. L’effetto domino è immediato ma non travolgente. Con la Mercedes a posto, l’attenzione si sposta sull’asse Red Bull – Racing Bulls. Il podio di Hadjar in Olanda ha acceso ancor di più il dossier promozione del francese alla squadra principale per il prossimo anno e, considerando le performance pessime di Tsunoda, non sarebbe una grande sorpresa. Anche la Alpine tiene aperto il ballo per la seconda guida, dopo che il tentativo con Jack Doohan prima e con Colapinto dopo non ha portato a nulla. In altre parole: i sedili principali sono tutti blindati e la mossa della Mercedes mette fine alla “silly season”.