La prossima stagione influenzale si preannuncia complessa per la medicina generale. A lanciare l’allarme è Tommasa Maio, responsabile nazionale Area vaccini della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), che sottolinea come il maggior carico di lavoro ricadrà sui medici di famiglia, chiamati a gestire la co-circolazione di virus influenzali, virus respiratorio sinciziale e Sars-CoV-2.

«In un Paese con una delle più alte percentuali di anziani e fragili in Europa – spiega Maio – l’impatto atteso sarà più rilevante che in Australia, con conseguente aumento delle complicanze e del carico assistenziale per territorio e ospedali». In questo contesto, le vaccinazioni degli adulti e degli anziani vengono indicate come obiettivo prioritario, affidato in gran parte ai medici di medicina generale.

Secondo la Fimmg, un’adeguata immunizzazione non è solo essenziale per ridurre gli accessi ospedalieri, ma anche per alleggerire il peso che nel periodo autunno-inverno grava sugli studi di famiglia e per contenere la crescita delle richieste di visite domiciliari.

Maio richiama inoltre l’attenzione sulle criticità strutturali: carenze organizzative, burocrazia crescente, riduzione del numero di medici di medicina generale e incremento della platea assistita. «Questi fattori – afferma – hanno creato un disequilibrio che mette a rischio la qualità dell’assistenza. A ciò si aggiungono retribuzioni ferme al 2021 e costi professionali in aumento, che rendono la medicina generale sempre meno attrattiva per i giovani medici».

Da qui l’appello a “investimenti concreti su personale e organizzazione, da definire nella prossima Legge di Bilancio, per sostenere le campagne vaccinali e rispondere ai bisogni della popolazione”. La Fimmg chiede inoltre alle Regioni di definire gli accordi integrativi regionali e l’Atto di indirizzo per il rinnovo dell’Accordo collettivo nazionale, “un paradosso non più accettabile”.

«Serve un impegno istituzionale immediato – conclude Maio – per restituire valore e sostenibilità alla medicina generale e proteggere i cittadini dai rischi di una stagione invernale particolarmente impegnativa, rendendo al tempo stesso più attrattiva per i giovani la scelta di questa professione».