Nell’arco di un solo anno, le rosticcerie – e ancor di più le gastronomie – sono tornate a farsi spazio nelle città italiane, Milano inclusa. Un ritorno che ha del sorprendente: per anni questo formato sembrava destinato a sparire, soppiantato dalle consegne a domicilio, ristoranti veloci e da un consumo sempre più immediato. Eppure, qualcosa è cambiato. Se prima le rosticcerie erano il luogo della cena da riscaldare, oggi hanno ripreso a popolare i quartieri. In questo nuovo fermento si inserisce Rosticceria Anomala, che ha aperto a marzo in Via Comelico 13, zona Porta Romana. Una bottega che si presenta come una normale rosticceria di quartiere, ma con una regola ferrea: qui il glutine non entra.
Come nasce Rosticceria Anomala a Milano
Dietro a questo progetto ci sono Maria Cristina Van Keulen, argentina con esperienza nel mondo della ristorazione, e suo marito Simone Cassola, milanese, consulente aziendale con alle spalle molti anni in America Latina. La loro storia comincia lontano da Milano: si conoscono proprio a Rio de Janeiro, quando lui lavorava per una multinazionale italiana. “Abbiamo vissuto in Argentina, Brasile, Messico, finché nel 2010 ci siamo trasferiti a Milano, dove poi sono nati i nostri due bambini”, ci racconta Maria Cristina. Il progetto di Rosticceria Anomala getta le basi nel 2015, quando Simone scopre di essere celiaco.
“Quella diagnosi ci ha cambiato la vita. Io sono sempre stata appassionata di cucina, e da quel momento ho iniziato a sperimentare, a rifare tutte le ricette di casa in versione senza glutine. Non era semplice: a Milano esistevano panetterie e pasticcerie gluten free, qualche ristorante certificato, ma nessuna rosticceria o gastronomia che offrisse piatti pronti di qualità, sicuri e vari”. Così l’idea di colmare questo vuoto comincia a farsi concreta. Maria Cristina aveva già un po’ di esperienza nella ristorazione, Simone aveva le competenze gestionali. E così è nata Rosticceria Anomala, “con l’obiettivo di offrire quello che noi stessi cercavamo e non trovavamo: piatti casalinghi, pronti, ma realizzati con cura e senza compromessi”.
Una rosticceria “anomala” solo di nome
Rosticceria Anomala è una storia di famiglia: Maria Cristina si occupa della cucina e dello sviluppo delle ricette, Simone segue la parte gestionale e organizzativa, dando supporto nei momenti di maggiore affluenza. Il nome non è casuale, ma riflette la natura del progetto. “La chiamiamo così perché è una rosticceria in tutto e per tutto, solo che ha una regola precisa: niente glutine”, spiega Maria Cristina. La cucina lavora esclusivamente con farine naturalmente gluten free – tapioca, riso, mais, grano saraceno – evitando i mix industriali pieni di additivi. “Abbiamo studiato a lungo i nostri impasti per ottenere panzerotti che reggano la frittura, crespelle morbide, sfoglie per lasagne che nulla hanno da invidiare a quelle tradizionali. Diamo un’alternativa sana e gustosa, capace di convincere tutti, non solo i celiaci.” Rosticceria Anomala fa parte del programma AFC (Alimentazione Fuori Casa) dell’Associazione Italiana Celiachia, ma non è un locale “per soli celiaci”, anzi.
Cosa si trova dietro il bancone
Chi entra trova un banco ricco di piatti pronti, spesso anche senza lattosio. Un menu che mixa ricette regionali italiane e milanesi, con un tocco di Argentina: arancini al ragù o allo zafferano e mozzarella, supplì, mondeghili, polpette di baccalà, ricotta e melanzane, crespelle ripiene di ricotta e spinaci o di zucca e gorgonzola, melanzane alla parmigiana, vitello tonnato, riso al salto, roast beef all’inglese. E poi pastel de papas e le empanadas argentine, simbolo delle origini di Maria Cristina, oltre a panzerotti, crocchette e tanti contorni. Il tutto a prezzi nella media delle rosticcerie e attività di zona.
“Per partire abbiamo deciso di concentrarci su ciò che solitamente un celiaco non può mangiare. Le lasagne, i fritti, la pizza, i supplì: tutte cose che, in una rosticceria tradizionale, sono off-limits per chi deve limitare o eliminare il glutine”, spiega. La proposta cambia in base alla stagione e all’andamento del banco: alcuni piatti sono sempre presenti, altri seguono l’ispirazione del giorno o la disponibilità degli ingredienti. Non manca una piccola selezione di dolci, dal tiramisù alla pastiera napoletana, fino alla torta tenerina. C’è anche una parte di bottega con paste secche di Gragnano Irollo, dolci de La Fabbrica del Panforte di Siena, farine selezionate, birre artigianali e vino.
I prossimi passi di un progetto familiare
Oggi Rosticceria Anomala funziona principalmente come punto vendita da asporto. I clienti passano la mattina o l’ora di pranzo, portano via i piatti e li consumano a casa o in ufficio. L’orario attuale prevede l’apertura dalle 9.30 alle 14.30 e una fascia serale per il ritiro delle prenotazioni tra le 18.30 e le 20, ma Maria Cristina anticipa che presto sarà attivata anche una fascia pomeridiana più ampia. Al momento non ci sono tavoli, ma il delivery è in fase di attivazione. “Stiamo lavorando con le piattaforme di consegna, perché vogliamo arrivare anche a chi non abita in zona. Ma preferiamo fare le cose per gradi: la priorità è garantire qualità e sicurezza, poi penseremo anche a catering e altre formule”.
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