Dopo l’ultima vittoria del pilota del team Penske ha ipotecato il quarto titolo consecutivo alimentando anche le voci su un possibile approdo in Formula 1 nella prossima stagione
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare un 2025 come quello vissuto da tutti gli appassionati di questa categoria automotoristica. Nessuno. Neppure in primis il campione Alex Palou, che l’ultima cosa che avrebbe mai pensato era quella di dominare in questo modo la stagione, mettendosi in tasca il quarto titolo consecutivo. Ha dominato da subito e lo ha fatto nel modo più incredibile in assoluto. Si è appropriato del quarto titolo eguagliando piloti come Sebastien Bourdais, Mario Andretti e Dario Franchitti. Si è dimostrato da subito a suo agio, come nessun altro nel gestire queste monoposto ibride, nel leggere la gara e controllare consumi delle gomme e carburante, finendo per lasciare veramente poco spazio agli avversari.
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Un solo neo inizialmente, quello cancellato in fretta, di essere considerato un pilota non proprio completo, dato che i tre titoli conquistati in precedenza, non prevedevano successi sugli ovali. E probabilmente non ci credeva neppure lui, quando alla Indy 500 ha visto la bandiera a scacchi calare davanti ai suoi occhi con lui in testa. Una magia indimenticabile. È stato il primo successo della carriera in un ovale, conquistato nella gara più veloce, tritura macchine e piloti, imprevedibile e difficile al mondo.
Un Alex Palou che al termine del campionato (news reale o fake che sia) pare possa raggiungere la F1 modificando drasticamente i propri programmi futuri e quelli di una scuderia che con il suo capo Chip Ganassi, ha fatto di tutto per tenersi stretto il catalano. La lunga pausa ci dirà quanto ci sia di vero in questa proposta e soprattutto come si preparerà la stagione 2026, con un gruppo storico, quello Penske, da ricostruire e tanti tasselli da incastrare nel giusto modo. Ma le sorprese non mancheranno, dato che anche il rush finale 2025, ce ne ha regalate a bizzeffe, così come la prima parte della stagione. Le ultime due gare ci hanno fatto capire che il dominio di Palou è certamente qualcosa di singolare, ma che anche i nuovi possono arrivare al successo, tipo Rasmussen e che il team Penske nonostante le difficoltà sia comunque in grado di sfruttare al meglio l’esperienza dei suoi piloti, vedi Newgarden. Insomma, tanta carne al fuoco, per un campionato vecchio stile, fatto ancora di piloti e team “duri e puri”.
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