di
Virginia Piccolillo
Presto l’interrogatorio della Procura federale, l’esito sarà trasmesso alla Guardia di Finanza che deciderà eventuali provvedimenti nei confronti di Tarantino
Richiamate, redarguite, ammonite, ma, con scuse accettate, riammesse in vasca. Potrebbe essere questo l’esito dell’indagine contro le nuotatrici nazionali Benedetta Pilato e Chiara Tarantino, pizzicate al free shop di Singapore con due flaconcini di olii essenziali non pagati.
Le atlete saranno ascoltate dalla Procura federale nei prossimi giorni e l’esito sarà trasmesso anche alla Guardia di Finanza che dovrà valutare eventuali provvedimenti nei confronti di Tarantino. Ma quanto già emerso, anche sulla base del lavoro svolto dalla Farnesina che sin dal primo momento ha seguito la vicenda riuscendo poi a ottenere il rilascio delle atlete senza conseguenze dal punto di vista della contestazione dei reati, consente di ricostruire tutte le fasi di quell’increscioso episodio che ha fatto ritrovare le due atlete faccia a faccia con le autorità dell’isola: fermate dalla polizia aeroportuale in un ufficio dello scalo, con i passaporti ritirati in attesa di un chiarimento, avvenuto a seguito di un pressing dell’ambasciatore, ex atleta di pallanuoto, Dante Brandi. E dal rapporto emergono novità.
Le telecamere dello scalo mostrano entrambe le ragazze che si avvicinano allo scaffale dove si trovano le bottigliette di olii essenziali, che promettono un aiuto a ridurre le tensioni muscolari ma anche a rilassarsi e a ritrovare la calma e la serenità. L’impressione è che non solo Tarantino, ma anche Pilato — medaglia di bronzo alle finali dei 50 rana, astro nascente del nuoto, considerata da alcuni la potenziale erede di Federica Pellegrini — sappia che cosa sta accadendo. Tarantino però se ne assume la maggiore responsabilità. E così, sia di fronte alle autorità di Singapore, sia con i rappresentanti diplomatici italiani che hanno mediato per il rilascio di entrambe, si è parlato di «comportamenti inopportuni» con «immediate scuse per quanto accaduto».
Entrambe smentiscono che si sia trattato di un vero e proprio furto. Ma hanno riconosciuto che quel «comportamento inopportuno» è stato poco adeguato a campionesse che rappresentano l’Italia nelle competizioni internazionali e ha messo in difficoltà non solo la squadra e le autorità sportive, ma soprattutto l’immagine della divisa della Guardia di Finanza che Tarantino indossa, fuori dalla piscina. Le Fiamme Gialle hanno infatti aperto un’indagine interna per danno di immagine.
Sin dal momento del fermo e in tutte i contatti con le autorità di Singapore si è puntato sulla lievissima entità del valore di quei due flaconcini. Certo non si è trattato di uno scherzo, hanno riconosciuto le due nuotatrici che avrebbero compreso di aver sbagliato. Ma quel minuscolo maltolto avrebbe consentito alla diplomazia di far passare l’episodio da dimenticare per una leggerezza da post-adolescenti.
Questa ricostruzione dovrà essere confermata dalle due atlete di fronte alla Procura federale che le convocherà nei prossimi giorni. Se davvero riusciranno a dimostrare che si è trattato di poco più che una goliardata torneranno in vasca e questo aprirebbe la strada a un perdono delle Fiamme Gialle a Tarantino. La linea, per quanto riguarda la Finanza, appare tracciata: a meno che non emergano novità tali da modificare questa ricostruzione — e si tratta di un’eventualità giudicata al momento impossibile — se la caverà con un richiamo ufficiale, con una bella lezione su come ci si comporta nelle forze armate, ma nessuna conseguenza di quelle paventate nei giorni scorsi, di sospensione o espulsione dal gruppo sportivo o dalla squadra nazionale (del resto l’allontanamento definitivo dal gruppo è previsto solo in caso di doppio controllo positivo all’antidoping).
«Assoluzione» totale per le altre due atlete che erano state fermate dalla polizia, ma subito rilasciate dopo il controllo della videosorveglianza perché riconosciute estranee alla bravata, Sofia Morini e Anita Bottazzo. Bottazzo è stata sottoposta a una perquisizione accurata e spogliata dagli agenti in cerca di eventuale refurtiva che però lei non aveva, come peraltro accertato anche dalla visione dei filmati.
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2 settembre 2025 ( modifica il 2 settembre 2025 | 07:34)
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