L’edizione 2025 della ”Altra-Cernobbio” vuole mettere al centro del dibattito la scelta dell’Unione Europea e degli Stati membri, con ampio consenso ed entusiasmo del Governo italiano, di assecondare e rilanciare la richiesta di aumento della spesa militare al 5%, formulata dalla NATO, se pressione, se non vero e proprio ricatto, dal partner di maggioranza, gli Stati Uniti di America.
Questa scelta è da noi considerata priva di logica dal punto di vista politico e di prospettiva, morale e funzionale, ma ha, ovviamente, se praticata, una ricaduta disastrosa sui già disastrati bilanci nazionali e, in particolare, sui tagli che, nonostante le dichiarazioni fatte, saranno obbligatori.
La questione non è difesa sì o difesa no. La questione è: quale difesa sì, quale politica estera prima, quale sistema di difesa e di sicurezza, dentro quali regole e norme internazionali.
Quale pace vogliamo costruire. Quella con la forza di Trump? Quella fatta con muri, barriere, respingimenti? Quella con gli accordi con l’autocrate di turno? A queste domande, va aggiunto il tema della sostenibilità, dei diritti, delle libertà, della democrazia e della distribuzione della ricchezza.
Tutto si lega. Quindi, partiamo dal vedere caso per caso, le priorità della nostra spesa pubblica per dare risposte concrete ai problemi che stanno demolendo l’accesso ai diritti fondamentali e, di conseguenza, aprendo alla crisi delle nostre democrazie.
L’invito è di prendere posizione di fronte alla necessità di scegliere tra spendere le risorse per rispondere a bisogni reali e concreti, che richiedono interventi urgenti ed immediati, a difesa della collettività, o se, invece, la priorità, oggi, è quella di costruire una difesa armata, contro un ipotetico nemico, che potrebbe essere, invece, assunto come un compagno di viaggio, con stessi problemi e stesse aspirazioni e che, quindi, potrebbe essere un socio, un partner con cui costruire scambi, cooperazione, mutuo rispetto, pace e sicurezza comune avendo come riferimento sempre più vincolanti le norme ed il diritto internazionale.
Vediamo le nostre priorità.
Ogni anno paghiamo quasi 310 miliardi di restituzione del debito pubblico, più 91 miliardi di interessi sul debito, pari al 45% circa della spesa pubblica annuale. Con questo peso non possiamo più aumentare il debito pubblico, quindi, dovremmo aumentare la produzione di ricchezza o rivedere il funzionamento del nostro sistema e modello di vita, ma in ogni caso, dobbiamo utilizzare in modo responsabile le poche risorse disponibili a favore dei bisogni fondamentali. Ogni euro è prezioso.
Di seguito abbiamo raccolto alcune riflessioni e testimonianze (ne seguiranno altre) preparatorie per il dibattito che si terrà a Cernobbio: sia per ragionare su numeri e prospettive, sia per porre all’attenzione di tutti problemi, strategie e necessità concrete per costruire una società e un ambiente più giusti, sostenibili, inclusivi… o, per riassumere: una forma di “Pace positiva”.
SALUTE E SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Sul tema della salute e della difesa di un Servizio Sanitario Nazionale ormai pesantemente sottofinanziato abbiamo ascoltato le riflessioni e le esperienze di Daniela Barbaresi e Mariateresa Grimaldi della CGIL