La volta celeste è da sempre un palcoscenico di meraviglie: la luna che illumina il buio, costellazioni infinite, galassie lontane, scie luminose di meteoriti.

The Exchange: una straordinaria biblioteca pubblica ha aperto a Sydney

Un patrimonio fragile e prezioso che i vincitori della quinta edizione di Capture the Dark, il concorso fotografico promosso da Dark Sky International, hanno saputo trasformare in immagini di rara bellezza.

Inquinamento luminoso

Dietro questi scatti non c’è solo l’estro creativo degli astrofotografi, ma anche un messaggio forte: l’urgenza di proteggere i cieli dall’inquinamento luminoso, una forma di interferenza che oscura la notte, altera gli ecosistemi, incide sulla salute umana e fa svanire quell’orizzonte di stelle che ha ispirato scienziati, filosofi e artisti per secoli.

Secondo un recente studio, l’impatto della luce artificiale cresce a un ritmo superiore al 10% l’anno solo in Nord America.

Record di partecipazione

Quest’anno il concorso ha registrato un record di partecipazioni: oltre 2.200 immagini provenienti da 22 Paesi, capaci di raccontare tanto le profondità del cosmo quanto la vita notturna della fauna selvatica.

“Il risultato va oltre una semplice galleria di immagini spettacolari”, spiegano gli organizzatori. “È un invito ad agire, per non perdere la magia della notte”.

GUARDA ANCHE: Aurore, lune e galassie: le immagini spettacolari dell’Astronomy Photographer of the Year

Le nuove regole per fotografare il cielo

Per la prima volta, Dark Sky International ha introdotto delle linee guida per una fotografia astronomica responsabile, rivolte a chi partecipa al concorso.

Non si tratta solo di tecnica, ma di rispetto: valorizzare i luoghi con cielo buio, usare la luce in modo consapevole, garantire autenticità nelle immagini e trasparenza sul fotoritocco. Anche i compositi devono essere chiaramente etichettati e il cielo immortalato deve corrispondere alla reale posizione geografica del paesaggio.

Il concorso, aperto a tutti – dagli appassionati armati di smartphone o GoPro ai professionisti con strumentazioni sofisticate – premia immagini che sanno unire rigore e poesia.

Primo posto: lo spettacolo invisibile degli sprite

A conquistare la giuria è stato JJ Rao con “The Watchers”, uno scatto che vedete sopra e che immortala dei rari spettri rossi in inglese sprite) danzanti sopra le pianure tidali dell’Australia Occidentale.

Fenomeni atmosferici fugaci e spettacolari, gli sprite vivono appena 10 millisecondi, fino a quaranta volte meno di un battito di ciglia. “Fotografarli è una sfida estrema, richiede cieli perfettamente bui”, ha raccontato Rao.

Nella sua immagine, al centro appare un rarissimo sprite “medusa”, il più grande e veloce di tutti: un lampo cosmico che rivela quanto fragile e sorprendente sia la volta celeste quando la si osserva senza filtri.

Scorri la GALLERY.

DoveViaggi è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Dove Viaggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA