Matteo Ricci con Elly Schlein

ANCONA – Matteo Ricci, candidato presidente del centrosinistra alle prossime regionali, ha incontrato stamattina la segretaria del Partito Democratito Elly Schlein davanti all’ospedale di Torrette per discutere il tema cruciale della sanità rilanciando la sua campagna elettorale. Il candidato pesarese ha denunciato che la sanità delle Marche è in grande crisi e che negli ultimi cinque anni la situazione è peggiorata. Ricci ha sottolineato come quest’anno si spendano 160 milioni di euro per curare i marchigiani fuori regione e ha rivelato il dato più drammatico: «un marchigiano su dieci non si cura più. Sono 150mila le persone che non trovando risposte dal pubblico e non avendo soldi per andare dal privato rinviano le visite». Il candidato ha respinto con fermezza le dichiarazioni del presidente uscente Acquaroli, affermando che invece di ammettere i problemi del sistema sanitario regionale e la mancanza di medici e infermieri, ha dato la colpa ai marchigiani che si curerebbero troppo. Ricci ha quindi illustrato le sue proposte concrete: «Andremo a Roma finalmente a batterci per avere le risorse necessarie per sostenere la sanità pubblica della nostra regione. Finché il sistema sanitario nazionale non è finanziato almeno al 7% del Pil non avremo soldi per assumere medici e infermieri». Ha inoltre criticato le università private come la Link, definendole «diplomifici», e ha proposto di rafforzare il rapporto con le università marchigiane, investendo sulla sanità territoriale e sulla salute mentale.

Elly Schlein all’arrivo a TorretteRicci e Schlein davanti all’ospedale di Torrette di Ancona

La segretaria nazionale Elly Schlein ha parlato della grande possibilità che i marchigiani avranno il 28 e 29 settembre di cambiare, evitando di continuare con chi sta tagliando la sanità pubblica. Ha ricordato che sotto il Governo Meloni gli italiani che hanno rinunciato a curarsi sono passati da 4,5 milioni a 6 milioni, denunciando una violazione dell’articolo 32 della Costituzione. Schlein ha raccontato due episodi significativi: un medico di Osimo le ha confidato che «quando hanno cominciato avevano un sogno, quello di lavorare nel pubblico, e oggi si sentono come le rane bollite di quella favola», mentre una signora di Pesaro le ha raccontato di aver dovuto spendere 500 euro di tasca propria per curarsi un tumore, confessandole: «io non mi preoccupo per me, perché quei 500 euro ce li avevo, mi preoccupo per chi non ce li ha e sta rinunciando a curarsi». La segretaria ha concluso affermando che si può cambiare, investendo di più sulla sanità territoriale e dicendo basta a chi vuole tagliare la sanità pubblica favorendo quella privata. E ha rivendicato l’idea di sanità di Tina Anselmi, quella che cura «chi da solo non ce la fa».