L’imprenditore alessandrino taglia il traguardo dei 20 anni di presidenza con il club granata: ecco quale può essere il futuro

Urbano Cairo taglia il traguardo dei 20 anni da proprietario del Torino FC, una data che lo rende ancora più saldamente il presidente più longevo nella storia del club granata. Il primato era stato già raggiunto lo scorso mese di dicembre quando l’imprenditore alessandrino aveva superato Orfeo Pianelli come numero di giorni consecutivi alla guida della società piemontese. Tra le contestazioni dei tifosi e un calciomercato concluso proprio ieri, ora si è aperta una nuova stagione calcistica per il Toro sempre con Cairo al timone. Ma quali possono essere gli scenari futuri sui prossimi passi che il patron granata compirà?

Torino, il possibile acquisto dello stadio è uno dei temi centrali—  

Questo anno sportivo sarà determinante per comprendere anche quale sarà il futuro dello stadio Olimpico Grande Torino. Molti tifosi del Toro vorrebbero che Cairo acquistasse dal comune l’impianto e i terreni intorno in modo che la società granata possa vantare una struttura propria e farci all’interno i lavori e i progetti che saranno ritenuti necessari per migliorare servizi ed esperienze per il pubblico, oltre che per ammodernare tutta la struttura. Il numero uno del Torino è però sempre stato molto chiaro sulle sue intenzioni in merito all’acquisto dello stadio. Cairo vuole infatti acquistare l’Olimpico Grande Torino soltanto se il comune dovesse porgli delle condizioni simili a quelle con cui cedette alla Juventus il diritto di superficie sull’area dove ora sorge l’Allianz Stadium. Saranno però ovviamente necessari un bando e una procedura pubblica per poter cedere questo impianto. Nei prossimi mesi questa “partita” legata al futuro dello stadio sarà quindi uno dei temi centrali e più attesi dai tifosi.

Cairo e la cessione del Torino: il presidente nega offerte e aspetta un compratore serio—  

Da più di un anno sono aumentate e proseguono senza sosta le contestazioni della tifoseria granata nei confronti di Cairo. Il numero uno del Toro – dopo la gara di domenica contro la Fiorentina – ha però affermato di essere convinto che con dei buoni risultati sul campo, si potrà recuperare un buon rapporto anche con quei sostenitori che oggi lo fischiano e gli chiedono di vendere la società. “Non esiste un punto di ritorno – ha commentato -, quello che conta sono i risultati. Quando ci sono i risultati cambia tutto”. Inoltre, da ormai mesi Cairo sottolinea che non sarà presidente del Torino a vita ma ribadisce anche che non sia intenzionato a lasciare la società nelle mani di avventurieri che non siano in grado di fornire le adeguate garanzie per mantenere il Toro a certi livelli. “Ho una grande responsabilità nei confronti dei tifosi. Ad oggi nessuno mi ha fatto offerte. Vado avanti con tutta la determinazione che serve. Quello che conta è continuare ad impegnarmi. […] Nel momento in cui arrivasse qualcuno con intenzioni serie, è importante capire che persona è, perché molte volte si sono viste squadre importanti e blasonate essere cedute a soggetti che le hanno fatte finire in condizioni negative”: queste le parole del patron granata appena un mese fa nella conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore, Marco Baroni.

I migliori risultati del Toro nell’era Cairo: dal record di punti con Mazzarri all’Europa League—  

In questi 20 anni con le redini societarie nelle mani di Cairo i migliori risultati ottenuti dalle sue squadre sul campo sono stati i seguenti. In campionato, il miglior piazzamento del Toro dal 2005 ad oggi (si contano ovviamente solo le stagioni di Serie A) è il 7° posto ottenuto nel 2018/19 dal tecnico Walter Mazzarri che raccolse ben 63 punti. Anche un altro allenatore come Gian Piero Ventura guidò il Torino al 7° posto nel 2013/14 ma con 57 lunghezze. In termini di Coppa Italia la formazione granata negli ultimi 20 anni non si è mai spinta oltre i quarti di finale del torneo: traguardo, quest’ultimo, raggiunto in quattro circostanze. Prima nel 2008/09 con eliminazione per mano della Lazio, poi nel 2017/18 quando fu fatale il derby con la Juventus, in seguito nel 2019/20 fu il Milan a sconfiggere il Toro e infine nel 2022/23 arrivò un’eliminazione nella gara contro la Fiorentina. In campo europeo (esclusi i turni preliminari col Wolverhampton nell’agosto 2019) il Toro è riuscito a partecipare soltanto all’edizione 2014/15 dell’Europa League, sempre con Ventura in panchina, quando fu eliminato dallo Zenit San Pietroburgo negli ottavi.