L’ingegnere umbro, oggi alla guida di una delle scuderie più storiche della Formula 1, arriva al circuito brianzolo con la sua squadra in testa sia al mondiale piloti sia a quello costruttori con Oscar Piastri leader a 309 punti e Lando Norris a 275, staccati di ben 70 punti da Max Verstappen, terzo in classifica. Un risultato che, fino qualche anno fa, sembrava lontanissimo e che invece porta il suo nome.
Da Orvieto al trionfo mondiale
Andrea Stella è cresciuto professionalmente tra i box Ferrari e quelli McLaren, lavorando al fianco di campioni come Michael Schumacher, Fernando Alonso e Kimi Räikkönen. Dal 2022 guida la McLaren al fianco di Zack Brown ed è stato capace di trasformare la squadra in una macchina vincente.
Per lui, Monza è molto più di una semplice tappa di calendario: è un ritorno a casa, il luogo dove passione e professione si fondono.
L’ultimo capolavoro McLaren a Monza
Il circuito italiano occupa già un posto speciale nella memoria recente della McLaren. Qui, nel 2021, Daniel Ricciardo regalò al team di Woking la sua ultima vittoria in Formula 1 prima del ritiro, precedendo il compagno di squadra Lando Norris. Quella doppietta rimane un ricordo indelebile: fu la conferma che il progetto di rinascita della McLaren poteva funzionare.
Andrea Stella, all’epoca già parte integrante del team nel ruolo di Racing Director, contribuì a quel successo, che oggi assume quasi un valore simbolico: il ritorno a Monza con la McLaren da leader assoluta del mondiale chiude un cerchio aperto quattro anni fa.
E se nel 2024 Oscar Piastri non è riuscito a portare a casa il primo posto preceduto da un fortissimo Charles Leclerc su Ferrari, quest’anno i piloti della scuderia di Woking giocheranno il tutto per tutto per ottenere la vittoria e trasformare il rosso delle tribune in un arancione deciso.
Italiani vincenti a casa: una tradizione da replicare
Per l’ingegnere umbro, Monza rappresenta il GP di casa, e il pensiero corre inevitabilmente a quei pochi, rarissimi precedenti che hanno visto un Team Principal italiano vincere il Gran Premio d’Italia al muretto box.
Il primo a riuscirci fu Stefano Domenicali. Nel 2010 la Ferrari non era la monoposto dominante, ma Fernando Alonso seppe cogliere l’occasione a Monza, regalando alla Scuderia un successo che il pubblico attendeva da anni.
Fu una giornata memorabile: l’inno di Mameli che risuonava sotto il podio, la marea rossa che celebrava il trionfo dello spagnolo e la sensazione, per un istante, che il mondiale potesse davvero tingersi di rosso. Domenicali, divenne così il primo italiano dell’era moderna a portare la Ferrari al successo davanti al proprio pubblico.
Nove anni dopo, nel 2019, toccò a Mattia Binotto rivivere la stessa emozione. Appena nominato team principal, raccolse subito un risultato che avrebbe segnato per sempre la sua carriera: la vittoria di Charles Leclerc a Monza.
Fu una gara di resistenza, di nervi saldi e di difese al limite contro Hamilton e Bottas. Quando la bandiera a scacchi sancì il trionfo del monegasco, il boato del pubblico si confuse con gli occhi lucidi di un giovane ragazzo puntati al cielo. Per Binotto, ingegnere cresciuto a Maranello, fu il coronamento di una vita in rosso: l’apice del suo mandato e l’ultimo grande trionfo Ferrari in Italia sotto la sua guida.
Oggi quella stessa chance si presenta ad Andrea Stella. Con la McLaren tornata a livelli di eccellenza e i suoi alfieri Piastri e Norris in piena lotta per il titolo, Monza potrebbe regalargli l’opportunità di diventare il terzo team principal italiano a vincere il GP d’Italia.
Dal trionfo di Alonso nel 2010 alla magia di Leclerc nel 2019, la storia dice che il successo di un manager tricolore a Monza non è un evento comune, ma un momento destinato a restare.
L’attesa di Monza 2025
Con McLaren lanciata verso un possibile titolo iridato e i suoi due piloti in lotta per il titolo iridato, Monza si prepara a vivere un weekend di pura passione.
Per Andrea Stella sarà il GP più emozionante della stagione: il ritorno in patria da protagonista assoluto, con la concreta possibilità di continuare a scrivere la storia.