Sembrava fatta. Un ritorno nel paddock della F1, un volante competitivo nel WEC con un marchio in piena espansione e un contratto economicamente solido. Eppure, Mick Schumacher ha detto no. Il pilota tedesco classe 1999 ha rifiutato l’offerta di Cadillac e, così facendo, ha riaperto il mercato endurance mentre alimenta nuove suggestioni – e trattative – con un nome pesante: McLaren.

Un fulmine a ciel (quasi) sereno per Cadillac, che fino a poche settimane fa dava per certo l’arrivo di Schumacher nel suo programma condiviso tra Formula 1 e World Endurance Championship, insieme a Team Jota. E invece, tutto da rifare. Come mai il figlio del Kaiser ha deciso di tagliare i ponti con il brand americano? Vediamo meglio.

Più ombre che certezze nel contratto Cadillac

L’offerta Cadillac era sulla carta allettante. Non solo per il ritorno nel giro della F1 come pilota di riserva – un ruolo che Mick continua a inseguire con determinazione quasi ossessiva – ma anche per una stagione completa nel WEC in un top team come Jota, con uno stipendio ben più generoso rispetto a quello attuale che ha con l’Alpine.

Tuttavia, il contratto offerto non lo ha convinto appieno. Le ragioni precise restano riservate, ma secondo le fonti de The Race, il nodo sarebbe legato alla mancanza di flessibilità. Cadillac impone condizioni contrattuali identiche per tutti i piloti, senza eccezioni nemmeno per un campione del mondo come Jenson Button. Mick, abituato in Alpine a un ruolo di rilievo e ad ampi margini operativi – gestisce gran parte dei test gomme e ha affrontato ogni sessione di qualifica nel 2025 – avrebbe percepito l’offerta Cadillac come un passo indietro in termini di centralità.

Alpine, porte semiaperte. Ma il futuro parla arancione?

Con Cadillac fuori dai giochi, il presente di Schumacher resta incerto. Alpine non sembra intenzionata a promuoverlo in F 1 al fianco di Pierre Gasly, confermato per il 2026. Anche il prosieguo nel programma endurance della squadra francese è in bilico, nonostante Bruno Famin, VP di Alpine Motorsport, lo consideri centrale

Alternative? L’IndyCar è stata presa in considerazione, ma al momento nessuna trattativa concreta è emersa. E così, se da un parte abbiamo un mercato di F1 dove le porte si fanno sempre più strette, dall’altra abbiamo un Mick Schumacher che ha già dimostrato talento nel mondo delle corse endurance, per queste ragioni prende corpo una nuova ipotesi: McLaren.

McLaren chiama: un progetto a lungo termine nel WEC

Secondo quanto riportato da The Race, Schumacher sarebbe in trattativa avanzata con McLaren, che entrerà ufficialmente nel WEC nel 2027, dopo un anno di sviluppo nel 2026. Un matrimonio tra due nomi pesanti, che potrebbe rappresentare la svolta nella carriera del tedesco.

Il pacchetto è affascinante: una squadra che resta il benchmark assoluto in Formula 1, e che si prepara a sbarcare nell’endurance con ambizioni da protagonista. Schumacher, con la sua esperienza in entrambe le categorie e una maturazione evidente nel WEC, potrebbe diventare il volto giusto per accompagnare la Casa di Woking in questa nuova avventura.

E Cadillac? Jota costretta a ripartire da zero

L’uscita di scena di Mick lascia Cadillac e Team Jota in pieno fermento. Il team stava completando la line-up 2026, dopo l’addio di Button, e ora deve tornare a caccia di un pilota. I nomi in lista sono pochi, e la concorrenza tra i costruttori Hypercar si fa feroce. Restano in lizza Jack Aitken e Felipe Drugovich, già impegnati nel programma IMSA di Cadillac. Il nome che più convince, al momento, è quello di Callum Ilott. Ex collaudatore Ferrari, ha corso con Jota nel 2024 prima di rientrare in IndyCar con Prema. Vediamo che accadrà.