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La nostra consueta rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Vuelta a España 2025.

  • Jay Vine (UAE Team Emirates XRG): Quando va in fuga in una tappa con arrivo in salita, specialmente nel GT spagnolo, raramente sbaglia e oggi dimostra ancora una volta le sue grandi capacità. Ben scortato anche dai compagni, pronti a sacrificarsi per lui vedendo che a sua volta lui è pronto a farlo quando richiesto, lo scalatore australiano domina la scena nella salita conclusiva con una progressione irresistibile, alla quale i suoi compagni di avventura non possono neanche assistere vista la differenza netta fra lui e loro.
  • Movistar: Spesso le tattiche della compagine spagnola sono più che questionabili, ma stavolta fanno quel che devono mettendo tutti in difficoltà, giocandosi al meglio le proprie carte, mandando avanti Pablo Castrillo e tenendo dietro Javier Romo per giocare di rimessa. Entrambi si muovono al meglio e le gambe rispondono bene, hanno solo la sfortuna di aver trovato in gruppo qualcuno che oggi gli era nettamente superiore, senza il quale staremmo probabilmente scrivendo della bella doppietta realizzata da una squadra arrivata senza capitani e costretta a reinventarsi.
  • Archie Ryan (EF Education – EasyPost): Nono a Pal, il 23enne irlandese si migliora con un quarto posto che ne conferma le grandi qualità in salita. Per quello che è il suo primo GT della carriera i risultati sinora sono più che incoraggianti. Nel finale si muove bene, capendo che la ruota da seguire è quella di Vine, ma portare a termine il compito non era certo semplice. Resta la  buona prestazione e la sensazione che continuando così, visto il percorso che attende i corridori, abbia la possibilità concreta di lasciare il segno.
  • Felix Gall (Decathlon Ag2r La Mondiale): Dopo aver contenuto bene i danni nella dimostrazione di forza di Jonas Vingegaard domenica, stavolta il corridore austriaco è uno dei pochi a pagare dazio in una giornata in cui invece la maggior parte degli uomini di classifica arrivano assieme. Il distacco non è grandissimo, più che altro per il rallentamento degli altri, ma è chiaro che non è un segnale molto incoraggiante, allontanandolo al momento anche dalla lotta al podio. Una giornata storta, specialmente dopo il giorno di riposo, può capitare. Deve sperare che si tratti solo di questo, altrimenti in questa seconda settimana senza tregua potrebbe pagare dazio.
  • Egan Bernal (Ineos Grenadiers): Le ambizioni sono alte e sono davvero in pochi a non augurarsi che possa riuscire a coronare il suo sogno, visto il grande rispetto che in questi anni ha saputo conquistare in gruppo e nel mondo del ciclismo, sportivamente e umanamente, tuttavia anche oggi la gamba conferma che gli manca qualcosa. Il ritardo di più di mezzo minuto dagli altri uomini di classifica in una tappa decisamente non durissima non è certo un segnale incoraggiante.
  • Ben O’Connor (Team Jayco AlUla): Prosegue in maniera abbastanza anonima la corsa del longilineo scalatore australiano, che al momento non sembra avere lo spunto della Grande Boucle, quando proprio nella decima tappa iniziò a riscattare un inizio più che complicato. Pensare che possa ripetere il secondo posto della passata stagione a questo punto è più che utopico, ma con la gamba mostrata oggi sembra difficile anche pensare di poterlo vedere lottare per un successo di tappa.

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